Si è tenuto il 21 febbraio, in modalità online considerata l’intensa attività bradisismica che sta interessando i Campi Flegrei, il seminario dell’AISI – Associazione Italiana di Storia dell’Ingegneria dal titolo “Ingegneria al servizio del monitoraggio conservativo nei Campi Flegrei“.

Organizzato con il contributo di CNI, CIBeC e Parco Archeologico Campi Flegrei, e patrocinato dall’Ordini degli Ingegneri di Salerno e Napoli e dalla Rete delle Professioni Tecniche, l’Associazione Italiana di Storia dell’Ingegneria e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri promuovono da tempo eventi volti ad approfondire temi caratteristici della Storia dell’Ingegneria.

Tema di questo settimo evento, un argomento a cavallo tra passato e futuro: l’apporto che metodologie e tecniche tipicamente utilizzate in Ingegneria possono fornire alla conoscenza e alla conservazione dei Beni Culturali; focus particolare, il vasto patrimonio dei Campi Flegrei, testimonianza superba di storia materiale inserita in un contesto che ne determina l’assoluta vulnerabilità.

Tra i diversi esperti chiamati a prendere parola nel corso del convegno, il Soprintendente Speciale Sisma 2016 del MiC, Claudia Cenci e il funzionario Elisabetta Montenegro, con un intervento dal titolo Il Monitoraggio del patrimonio culturale: casi studio e possibili prospettive future; in soluzione di continuità con quanto affrontato ed emerso già nel corso della presentazione del volume “Vulnerabilità sismica e patrimonio archeologico“, avvenuta il novembre scorso.