PIANO STRAORDINARIO DI MONITORAGGIO E CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI IMMOBILI

Attività istituzionali del Ministero della Cultura volte alla conservazione del patrimonio culturale; per una conoscenza individuale e un controllo periodico e sistematico dell’evoluzione dello stato di conservazione dei nostri beni

Il Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili – previsto dal comma 4 dell’articolo 14 del decreto legge 28 settembre 2018, n. 109 convertito nella legge 16 novembre 2018, n.130, “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, degli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze” – è finalizzato a individuare, per la sicurezza del patrimonio culturale immobile italiano,  un sistema di monitoraggio integrato satellitare-terrestre che consenta di gestire a diversi livelli territoriali le condizioni di sicurezza e le eventuali situazioni di emergenza.

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L’iniziativa si inserisce nel più ampio ambito delle attività istituzionali del MiC volte alla conservazione del patrimonio culturale, e specificatamente dei beni immobili e alla loro sicurezza nei riguardi dei differenti fattori di rischio sia naturali che antropici.

Attraverso la sperimentazione di un sistema di monitoraggio integrato si intende delineare un modello di gestione che assicuri la conservazione e la sicurezza dei beni culturali indagati, ottimizzando le risorse umane ed economiche disponibili secondo priorità e sinergie evidenziate dai risultati del monitoraggio stesso.

In tale ottica, il Piano di Monitoraggio si pone la finalità di fornire linee guida e indicazioni operative per chi, in qualità di soggetto gestore e/o proprietario di beni culturali, attivi ‘percorsi di gestione dinamici’ tramite cui individuare: i beni da monitorare; l’ordine prioritario dei controlli da effettuare; gli strumenti da impiegare in funzione della pericolosità di sito e dei fattori di vulnerabilità da monitorare; le misure di sicurezza, conservazione e tutela, nonché gli interventi conservativi che si rendono conseguentemente necessari; la tipologia di monitoraggio più efficace da mettere in campo; il sistema informatizzato di raccolta e gestione dei dati.

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Indice dei contenuti


OBIETTIVI

Il Piano di Monitoraggio si pone, quindi, i seguenti obiettivi:

  • effettuare il monitoraggio di edifici e manufatti di interesse culturale (es. strutture snelle quali torri, campanili etc.) in relazione alla loro sicurezza strutturale, finalizzando e specializzando progetti già avviati di monitoraggio del contesto territoriale e ambientale;
  • sovrapporre le informazioni ricavate a terra con quelle fornite dallo spazio (ove presenti e disponibili);
  • definire delle linee guida per il trattamento e l’impiego dei dati, di concerto con quelli terrestri, satellitari per il monitoraggio ambientale e strutturale del patrimonio culturale;
  • realizzare un cruscotto informatico e sviluppare sistemi di supporto alle decisioni per la gestione dei dati.

In tale ottica, il monitoraggio riguarda sia i fattori di pericolosità territoriali e antropici, sia le corrispondenti vulnerabilità al fine di aggiornare in continuo il livello di rischio e quindi adeguare conseguentemente le misure di sicurezza, conservazione e tutela da porre in essere, e pianificare quindi gli interventi di manutenzione straordinaria ritenuti prioritari.

Il Piano, inoltre:

  • trova corrispondenza con i fabbisogni espressi dagli utenti nazionali responsabili del monitoraggio e conservazione dei beni culturali nell’ambito delle attività di consultazione degli utenti del Forum Nazionale degli Utenti Copernicus (lo strumento della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato alla condivisione dell’informazione relativamente agli sviluppi del Programma Copernicus, Programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea);
  • concorre a definire i requisiti tecnici per la definizione dei servizi operativi nazionali di monitoraggio del territorio, che verranno erogati mediante l’implementazione della Space Economy – Programma Mirror Copernicus (la cui realizzazione è regolata in ambito COMINT che supporta il Presidente del Consiglio nell’indirizzo e coordinamento in materia spaziale e aerospaziale anche con riferimento ai servizi operativi correlati);
  • si collega alla Programmazione Finanziaria del COMINT che raccorda le diverse amministrazioni centrali presso la Struttura di Coordinamento, in relazione all’implementazione dei servizi innovativi in via di sviluppo all’interno del Mirror Copernicus attraverso la piattaforma COMAP, rappresentando un ulteriore cofinanziamento per l’utilizzo innovativo di dati di Osservazione della Terra riferiti ai beni culturali e integrati al dato in-situ.
  • prevede – nell’ambito delle attività del Gruppo di Lavoro della PCM “Osservazione della Terra” – l’armonizzazione della normativa (ivi compresa quella relativa alla Legge del 16 novembre 2018, n. 130) che concerne il monitoraggio satellitare.

FASI DI LAVORO

Tali obiettivi vengono realizzati secondo le seguenti fasi di lavoro:

  1. Sottoscrizione di convenzioni con enti di ricerca e altre istituzioni;
  2. Gestione progetto e supporto tecnico operativo nelle diverse fasi;
  3. Integrazione di tecnologie di monitoraggio diverse e calibrazione delle tecniche di monitoraggio satellitare;
  4. Installazione sensori per attività di monitoraggio in campo;
  5. Schedature della vulnerabilità dei beni immobili architettonici e archeologici oggetto di monitoraggio;
  6. Realizzazione cruscotto informatico per lo sviluppo di strumenti a supporto alle decisioni, la gestione dei dati e l’interoperabilità tra i sistemi;
  7. Adeguamento delle strutture informatiche esistenti e acquisto di quelle necessarie alla gestione territoriale;
  8. Acquisto dei servizi di gestione dati satellitari e post elaborazione;
  9. Aggiornamento della piattaforma Carta del Rischio e interoperabilità con SecurArt;
  10. Programmazione di un piano di monitoraggio integrato satellitare e strumentale in situ, che tenga conto anche delle capacità nazionali di osservazione della Terra e integrazione con le reti di monitoraggio esistenti;
  11. Sperimentazione alle diverse scale e tipologie di edifici e manufatti di interesse culturale.

Per l’individuazione dei beni oggetto di monitoraggio si è partiti preliminarmente con la ricognizione, attraverso il coinvolgimento di tutti gli Uffici periferici del Ministero, dei monitoraggi attivi e/o previsti sul costruito storico architettonico e archeologico diffuso sull’intero territorio nazionale.

Si sono individuati 257 possibili ambiti applicativi in riferimento a: 93 monitoraggi già avviati, 112 monitoraggi programmati e 52 monitoraggi in fase di progettazione; fra questi se ne sono individuati 20 fondati sull’impiego combinato dei dati satellitari e terrestri.

Le determine a contrarre e i decreti di approvazione sono consultabili nella sezione dedicata presente in Bandi di Gara e Contratti in Amministrazione Trasparente.

Maggiori informazioni nel PDF del Piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili consultabile qui.

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FINALITÀ

Il tema del monitoraggio dello stato dei beni immobili di interesse culturale in relazione alle situazioni di rischio è sempre stato considerato di estrema importanza dal Ministero della Cultura che negli anni, a più riprese, ha cercato di implementare politiche e strumenti adatti. Infatti solo da una conoscenza individuale del patrimonio e da un controllo periodico e sistematico (monitoraggio) dell’evoluzione dello stato di conservazione del bene e del sito in cui tale bene è inserito, possono essere stabiliti le tipologie ed il livello di rischio cui tale bene è esposto.

I risultati derivanti da questo processo di analisi costituiscono il supporto decisionale più efficace per una corretta programmazione e la relativa allocazione di risorse, ivi incluse quelle per rispondere agli aspetti emergenziali e/o di urgenza.

Il piano si pone due obiettivi fondamentali:

  • effettuare il monitoraggio di edifici e manufatti di interesse culturale maggiormente vulnerabili (es. strutture snelle quali torri, campanili etc.) in relazione alla loro sicurezza strutturale, finalizzando e specializzando progetti già avviati di monitoraggio del contesto territoriale e ambientale sul quale tali beni insistono;
  • offrire ai proprietari ed ai gestori del patrimonio immobile nonché alle istituzioni a vario titolo interessate, uno strumento di supporto decisionale, nella forma di un sistema di monitoraggio che consenta al responsabile del singolo bene di poter attivare le necessarie procedure operative e gli interventi conservativi necessari a salvaguardarli.

Tale strategia consentirà di minimizzare l’impatto degli interventi attraverso una gestione “attiva” del rischio residuo, che nell’ambito dei beni culturali coniuga il principio del minimo intervento strutturale, rispettoso del bene e della sua concezione originale, con quello di avere un livello di rischio accettabile senza ricorrere ad invasivi interventi di innalzamento della capacità “resistente” specialmente nei confronti delle azioni eccezionali.

In vista degli sviluppi della Space Economy Nazionale, con particolare riferimento ai servizi operativi di monitoraggio del territorio tramite osservazione della Terra di prossima erogazione nell’ambito del Programma Nazionale Mirror Copernicus – definiti anche con il concorso del Ministero della Cultura e della comunità nazionale per la conservazione e la protezione dei Beni Culturali – l’opportunità di finanziamento offerta dalla norma del 2018 risulta utile per aggiornare le risorse conoscitive già disponibili nei diversi repository del Ministero, in primis il Sistema Informativo della Carta del Rischio e SecurArt, sistemi gestiti dalla Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiC, in cui sono archiviate le informazioni sui danni e sulla gestione degli eventi calamitosi nonché i principali dati volti alla caratterizzazione architettonica, strutturale ed impiantistica del patrimonio immobiliare gestito direttamente dal Ministero, quale verità “a terra” e di futuro complemento all’informazione che verrà fornita dai servizi operativi di monitoraggio di cui al Mirror Copernicus.

Tutti i dettagli nel PDF del Piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili consultabile qui.


STATO DI AVANZAMENTO

Riepilogo sullo stato avanzamento delle fasi attuative del Piano al 26 agosto 2024.

REGIONELOTTOTOTALE BENICHIESECAMPANILITORRIMONASTERI
CONVENTI
AbruzzoLotto 17864347
CampaniaLotto 2516379231995
Emilia-RomagnaLotto 8-97004465654144
LazioLotto 15022564372131
LiguriaLotto 10327223204143
LombardiaLotto 7335202234565
MarcheLotto 5481357195352
PiemonteLotto 715845577
ToscanaLotto 3505339205690
UmbriaLotto 4500377283857
VenetoLotto 6466292682284

CONVENZIONI CON ENTI DI RICERCA E ALTRE ISTITUZIONI (ex art. 4 punto 1 del Piano di Monitoraggio)
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a € 2.400.000,00.

CONVENZIONI SOTTOSCRITTE:

  • CERI – Centro di Ricerca CERI “Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza;
    costo complessivo € 680.000,00 – Contributo MIC € 510.000,00 – Coof. Ente 170.000,00
  • Università di Padova – Dipartimento di Geoscienze;
    Costo complessivo € 241.000,00 – Contributo MIC € 180.000,00 – Coof. Ente 61.000,00
    Addendum costo Complessivo € 55.000,00 – Contributo MiC € 30.000,00 – Coof. Ente € 25.000,00
  • CNR – ISAC;
    Costo complessivo € 215.000,00 – Contributo MIC € 215.000,00
  • Opera della Primaziale Pisana & Università di Pisa – Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI);
    Costo complessivo € 576.500,00 – Contributo MIC € 446.500,00 – Coof. Ente 130.000,00
  • ISPRA- l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale;
    Costo complessivo 198.000,00 – Contributo MIC 198.000,00
  • Cattedra UNESCO su Prevenzione e gestione sostenibile del rischio idrogeologico dell’Università degli Studi di Firenze;
    Costo complessivo € 165.000,00 di cui 135.000,00 MIC e 30.000,00 Cattedra Unesco
  • Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali;
    Costo complessivo € 460.000,00 – Contributo MiC € 410.000 ,00 – Coof. Ente € 50.000,00
  • Parco Campi Flegrei Distar Università Federico II;
    Costo complessivo € 340.000 – Contributo MiC € 200.000, € 60.000 DiSTAR e 80.000 Parco Archeologico
  • ASI – Agenzia Spaziale Italiana;
    Non oneroso
  • RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., Gruppo Ferrovie dello Stato;
    Non oneroso
  • UNICAL – Università della Calabria / Direzione Regionale Musei Calabria
  • Costo complessivo € 450.000,00 – Contributo Mic € 380.000,00 Coof. Ente € 70.000,00
FONDI IMPEGNATIFONDI RESIDUI
€ 2.400.000€ 75.500,00 per Convenzioni
(NB: Parco Campi Flegrei – stima provvisoria 200.000 oltre iva – non conteggiato)

GESTIONE PROGETTO E SUPPORTO TECNICO OPERATIVO NELLE DIVERSE FASI (ex art. 4 punto 2  del Piano di Monitoraggio)
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a 800.000,00.

  • Contratto sottoscritto con Ales s.p.a. finalizzato all’individuazione di risorse da impegnare nell’ambito del progetto “Servizi di Supporto finalizzati alla realizzazione di un progetto per il rafforzamento della capacità tecnico operativa al piano straordinario di monitoraggio e conservazione.”;
    Impegno finanziario di € 800.00,00
FONDI IMPEGNATIFONDI RESIDUI
€ 549.795,71€ 250.204,29

SCHEDATURE DELLA VULNERABILITÀ DEI BENI ARCHITETTONICI E ARCHEOLOGICI OGGETTO DI MONITORAGGIO
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a 3.000.000,00.

  • Gara europea mediante procedura aperta sopra soglia comunitaria, per l’affidamento del servizio di schedatura della vulnerabilità dei beni architettonici e archeologici nel sistema informativo territoriale della Carta del Rischio del patrimonio culturale italiano nell’ambito del Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili. L’azione interessa le regioni di: Abruzzo, Lazio, Campania, Toscana, Umbria, Marche, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria;
    Impegno finanziario € 3.000.000,00
FONDI IMPEGNATIFONDI RESIDUI
€ 2.572.799,68€ 427.200,32

INSTALLAZIONE SENSORISTICA PER ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO IN CAMPO
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a 2.000.000,00.

  • Convenzione con MIC – Segretariato Regionale per il Veneto per la realizzazione di “attività di monitoraggio dei Campanili di Venezia” nell’ambito del “Piano straordinario di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili”;
    Impegno finanziario € 521.422,44
FONDI IMPEGNATIFONDI RESIDUI
€ 521.422,44€ 1.478.577,56

DETTAGLIO DEL PIANO DI MONITORAGGIO SUL PATRIMONIO CULTURALE PRESENTE ALL’INTERNO DEL TERRITORIO NAZIONALE

Ultimo aggiornamento

28 Agosto 2024, 11:05