Scherza con i fanti e lascia stare i santi – Mostra fotografica per ricordare le ferite del sisma e aiutare a non dimenticare
Si intitola “Scherza con i fanti e lascia stare i santi” la rassegna di fotografie, scattate sui luoghi del Sisma 2016, allestita nelle sale espositive della biblioteca comunale “Tacchi Venturi” di San Severino Marche; una mostra e un catalogo per ricordare le ferite del sisma e aiutare a non dimenticare.
Data:
23 Dicembre 2019
Si intitola “Scherza con i fanti e lascia stare i santi” la rassegna di fotografie, scattate sui luoghi del Sisma 2016, allestita nelle sale espositive della biblioteca comunale “Tacchi Venturi” di San Severino Marche; una mostra e un catalogo per ricordare le ferite del sisma e aiutare a non dimenticare.
La mostra è aperta già da sabato 21 dicembre e l’esposizione, patrocinata dal Comune, comprende una serie di istantanee realizzate dall’architetto Luca Maria Cristini durante la sua attività professionale nell’area del cratere; il catalogo, invece, sarà presentato venerdì 27 dicembre, giorno designato anche per l’incontro che vedrà la partecipazione della giornalista RAI Maria Francesca Alfonsi e del sociologo e critico fotografico Alberto Pellegrino dal titolo “Si può scherzare coi Santi?“.
“La fretta di agire in situazioni di pericolo di crollo, con la minaccia di repliche sismiche anche significative, il costante sottofondo di quei sordi boati che si avvertono solo nelle zone vicine alle faglie, mi ha regalato istantanee talvolta sfocate, mosse o con entrambi i problemi; tuttavia ognuna di queste, che ho scelto con il fondamentale supporto di Alberto Pellegrino” – spiega Cristini – “sembra trasmetterci un sentimento vivo“.
Le opere religiose danneggiate, ricorda Pellegrino, “oltre una loro dignità formale, acquistano il sapore e il valore di una testimonianza riguardante un patrimonio di arte popolare sopravvissuto al dramma del sisma. Queste immagini riescono a trasmettere anche una serie di stati d’animo e di sentimenti che colgono l’osservatore posto di fronte a queste statue, le quali non sono più le protagoniste di un culto popolare, ma sono le testimoni mute di una tragedia che ha sconvolto intere comunità colpite non solo negli affetti familiari, nelle memorie e nelle loro dimore, ma nel loro patrimonio religioso contenuto“.
Immagini sconvolgenti per certi versi, che trasmettono le paure, il dolore, la perplessità che possono provare dei semplici “fanti” in situazioni critiche come quelle vissute a causa del terremoto. “Cristini, come suo carattere, sceglie la serietà ironica e sapiente di ‘Scherza coi fanti e lascia stare i Santi” – scrive la Alfonsi nell’introduzione al catalogo – “anche in quelle immagini che sono lì a ricordarci, con quegli sguardi clementi, che abbiamo poco tempo ancora per non disperdere definitivamente la superba memoria: non solo la grande arte, ma anche la lunghissima pratica democratica, poiché su questi monti nacque anzitempo l’idea d’Europa. Poco tempo contro l’umana indifferenza. E si sa, senza la memoria non si costruisce il futuro“.
Ultimo aggiornamento
22 Giugno 2020, 11:08