Cop28: ricostruzione post-sisma e sostenibilità dell’Appennino centrale sui tavoli dell’appuntamento mondiale dedicato all’ambiente
A Dubai un convegno di caratura globale dedicato all’Appennino centrale, case history dove ricostruzione post-sisma e sostenibilità camminano insieme per ricostruire e riparare adattandosi ai cambiamenti climatici
Data:
13 Dicembre 2023
L’annuale appuntamento della Cop28 (quest’anno tenutosi a Dubai) dedicato alla tutela e alla qualità dell’ambiente – e nato con l’intento di migliorare le condizioni di vita economica e sociale di tutti attraverso il contrasto della crisi energetica e la transizione ecologica quest’anno ha visto – quest’anno ha visto tra i diversi appuntamento in calendario anche un convegno dedicato ad esporre le best practices, avviate nel corso degli interventi post sisma 2016 e che hanno visto protagonisti il rientro delle famiglie nelle loro case e la ripresa dell’attività economica delle imprese nei territori interessati dalla ricostruzione post sisma 2016-2017.
A rappresentare l’Italia e il modello adottato nell’Appennino centrale, tragicamente colpito dagli eventi sismici che hanno sconvolto il Centro Italia a partire dal 24 agosto 2016, il Commissario Guido Castelli e il Ministro per l’ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
I relatori dell’evento, moderato dall’Inviato Speciale per i cambiamenti climatici Francesco Corvaro, hanno evidenziato l’importanza dell’integrazione di pratiche sostenibili e innovative per far fronte ai cambiamenti climatici nel processo di ricostruzione.
Molteplici e articolati sono gli strumenti di questa strategia adottata nell’Appennino centrale: l’uso di materiali sostenibili, il coinvolgimento delle comunità locali per la generazione di energia pulita, l’importanza della collaborazione tra enti pubblici e privati per una ricostruzione efficace.
Un appuntamento, dunque, quello di Dubai – come riferisce la struttura del Commissario Sisma 2016 – che ha segnato un passo importante nel percorso di riconoscimento, anche internazionale, del modello di ricostruzione sostenibile adottato in territori che hanno subito gli effetti distruttivi del sisma del 2016.
“Il lavoro che conduciamo per la ricostruzione dei territori danneggiati dai quattro terremoti che, sette anni fa, hanno devastato il Centro Italia ” – riferisce il Commissario Castelli nel corso del suo intervento dal titolo Appennino centrale: ricostruire e riparare adattando ai cambiamenti climatici, tenuto presso il Padiglione Italia – “costituisce una importante misura di adattamento ai cambiamenti climatici. L’Italia è un territorio particolarmente fragile, la sua ‘giovane età’ geologica ne determinata“.
“Abbiamo il dovere di ricostruire innovando il patrimonio immobiliare di questi territori” – ha poi aggiunto Castelli – “curandone allo stesso tempo il rilancio sociale ed economico. Dopo molte false partenze i dati ci dicono che finalmente la ricostruzione materiale ha segnato un vero e proprio ‘cambio di passo’ ma abbiamo dedicato particolare attenzione anche alla strategia che abbiamo denominato NextAppenino“. Sottolineando in ultimo come l’obiettivo, ora, sia quello di porre le basi di un modello fondato sulle identità dei territori, sulle risorse naturali di cui dispongono e su stimoli economici rivolti alle imprese.
Tra gli esperti intervenuti: Massimo Sargolini (esperto struttura commissariale, Direttore Scuola di Architettura UniCam), Raimondo Turchi (Curatore del Progetto “Paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte”), Stefano Massari (esperto Struttura commissariale su fondi di investimento), Giancarlo Marchetti (già Direttore generale Agenzia Regionale Protezione Ambiente Marche) e Marco Mari (esperto Protocolli energetico ambientali).
Maggiori informazioni sul sito della struttura del Commissario Sisma 2016.
Ultimo aggiornamento
13 Dicembre 2023, 12:01