Lanciata la campagna social sul profilo @museitaliani dedicata a “le mani che recuperano il patrimonio ferito”

Sin dalle prime ore del mattino del 24 agosto scorso, le squadre di rilevamento danni del MiBACT, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, ha messo in moto una macchina che non ha mai smesso di lavorare.

Data:
24 Agosto 2017

Lanciata la campagna social sul profilo <i>@museitaliani</i> dedicata a “le mani che recuperano il patrimonio ferito”

Sin dalle prime ore del mattino del 24 agosto scorso, le squadre di rilevamento danni del MiBACT, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, ha messo in moto una macchina che non ha mai smesso di lavorare. Ad un anno dal sisma che ha colpito le regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, il MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha deciso di lanciare una campagna social per non far dimenticare quanto accaduto anche al patrimonio culturale.

Dal 22 agosto il profilo @museitaliani dedica infatti una galleria inedita di fotografie simbolo che raccontano non solo il dramma del terremoto, ma anche la cura del patrimonio, attraverso le immagini che immortalano il recupero e il restauro di migliaia di beni culturali feriti.

Le mani che recuperano il patrimonio ferito @museitalianiProtagoniste della campagna del MiBACT sono anche le mani, che diventano il simbolo della cura del patrimonio e del lavoro accurato e sapiente dei tecnici dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, dell’Opificio delle Pietre Dure, dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario e del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Questo il post di @museitaliani che accompagna gli scatti come ringraziamento a tutte le professionalità che lavorano per recuperare il patrimonio e la memoria dei territori colpiti e dell’Italia:

Ecco le mani che curano il patrimonio culturale ferito dal sisma. Sono quelle dei professionisti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: dagli storici dell’arte ai restauratori e agli archeologi, dagli archivisti ai bibliotecari, dagli architetti agli antropologi, e poi biologi, chimici, fisici, geologi, ingegneri, fotografi, amministrativi, informatici e statistici. Con loro ci sono i Vigili del fuoco, i Carabinieri, i volontari della Protezione Civile e i militari dell’Esercito.
Grazie al lavoro di queste professionalità, dal 24 agosto 2016 sono stati messi in sicurezza quasi 1000 beni immobili e sono stati recuperati 17mila beni storico artistici e archeologici, 9.500 libri e più di 4.500 metri lineari di archivi. Grazie a tutti coloro che quotidianamente si impegnano con professionalità e passione nel recupero della memoria del cuore dell’Italia
”.

Ultimo aggiornamento

1 Luglio 2020, 09:56