Cittadini di Amatrice e Accumoli in visita al Varrone Lab di Rieti, per rivedere le loro opere scampate al Sisma 2016
E’ stata una visita carica di emozioni, quella del 7 febbraio al Varrone Lab che ha visto arrivare da Amatrice e Accumoli più di cinquanta persone; tutte a Rieti presso il laboratorio di restauro di Piazza Vittorio Emanuele II – in pieno centro storico – per rivedere le tele e le statue delle chiese, i quadri e le pale d’altare del museo civico, le via crucis che ornavano le cappelle e gli altri luoghi del loro territorio colpiti dal sisma.
Data:
10 Febbraio 2020
E’ stata una visita carica di emozioni, quella del 7 febbraio al Varrone Lab che ha visto arrivare da Amatrice e Accumoli più di cinquanta persone; tutte a Rieti presso il laboratorio di restauro di Piazza Vittorio Emanuele II – in pieno centro storico – per rivedere le tele e le statue delle chiese, i quadri e le pale d’altare del museo civico, le via crucis che ornavano le cappelle e gli altri luoghi del loro territorio colpiti dal sisma.
Molte le emozioni provate dai visitatori, mentre osservavano le opere e vi sostavano davanti perdendosi nei ricordi: coppie arrivate da Roma per rivedere il quadro della Madonna davanti al quale si erano sposate; fedeli che hanno pregato davanti alla statua mutilata di San Francesco; occhi lucidi davanti ai bambinelli che per tradizione venivano esposti a Natale; persone incredule davanti alla tavola del Cola dell’Amatrice recuperata dal museo civico.
“Abbiamo fatto tutto questo per voi, per riavvicinarvi alle opere che vi sono care, per tenere alta l’attenzione e la speranza che la vita possa ripartire” – ha detto il presidente della Fondazione Antonio D’Onofrio, mentre accoglieva gli ospiti all’interno del laboratorio, inaugurato a dicembre scorso – “Ci preoccupa la lentezza con cui si sta ripartendo, ci preoccupa l’attenzione che sta calando su di voi, come se il vostro problema fosse risolto. Non è così e certo non saremo noi a risolverlo, ma la nostra piccola parte la facciamo volentieri, grazie anche all’accordo che abbiamo con le tre Soprintendenze che hanno titolo su queste opere. Senza quell’intesa, senza la sensibilità di soprintendenti e funzionari avremmo potuto fare ben poco. La vostra presenza oggi qui ci conferma nel nostro impegno“.
A portare, invece, i ringraziamenti da parte del Comune di Amatrice per l’invito ricevuto, il consigliere comunale Alessio Serafini: “Queste sono cose che ci danno forza e speranza“.
A presentare le opere avviate al restauro è stato l’ispettore della Soprintendenza Giuseppe Cassio, responsabilità anche del deposito di Cittaducale dove sono custodite le altre migliaia di opere estratte dalle chiese del cratere. “Stiamo lavorando sodo, d’intesa con i vostri amministratori perché sentiamo l’urgenza del momento. Qui potete intanto rivedere alcune delle vostre opere più preziose, ma a giugno alla mostra che apriremo a Palazzo Potenziani potrete rivedere le croci processionali, i reliquiari e la Madonna della Filetta, di cui verrà restaurato per la prima volta anche il cammeo“.
L’apertura del Varrone Lab rientra in una delle quattro azioni garantite dalla Fondazione Varrone alla sottoscrizione, nel maggio 2019, dell’Accordo Quadro per la valorizzazione e l’attuazione di una fruibilità ampliata dei beni culturali nel territorio reatino colpito dal sisma, siglato insieme all’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Rieti, Latina e Frosinone, la Soprintendenza Archivistiva e Bibliografica del Lazio del MiBACT, i Comuni di Rieti, Amatrice, Accumoli, Cittaducale e la Diocesi di Rieti.
Maggiori informazioni sulla pagina dedicata all’Accordo Quadro.
Visitare il Varrone Lab – Come fare
La visita al Varrone Lab è aperta al pubblico tutti i venerdì dalle 16 alle 17; è necessaria una prenotazione che può essere effettuata telefonando al numero 331/5459885 dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30.
Ultimo aggiornamento
17 Giugno 2020, 11:03