Ai piedi della Laga – L’opera di Fondazione Varrone e MiBACT per dare uno sguardo d’insieme sul patrimonio ferito del Lazio
Ai piedi della Laga: questo il nome del volume curato dalla Fondazione Varrone ed edito da Electa che il 18 dicembre sarà presentato a Rieti, presso l’ex Chiesa San Giorgio.
Data:
17 Dicembre 2019
Ai piedi della Laga: questo il nome del volume curato dalla Fondazione Varrone ed edito da Electa che il 18 dicembre sarà presentato a Rieti, presso l’ex Chiesa San Giorgio. Presente anche l’architetto Stefano Boeri.
La pubblicazione si pone quale punta dell’ iceberg di un progetto più grande, per fornire uno sguardo d’insieme al patrimonio culturale ferito dal sisma nel Lazio; un lungo percorso, intrapreso insieme al MiBACT – attraverso le Soprintendenze – e svolto in concerto con Comuni e Diocesi locali, che a gennaio vedrà l’avvio a Palazzo Dosi di un laboratorio di restauro e successivamente, in primavera, l’apertura di una mostra a Palazzo Potenziani dedicata all’arte sacra dei paesi della Laga
L’opera vede coinvolti venti autori tra soprintendenti, storici dell’arte, studiosi, urbanisti, è aperta da una prefazione del Ministro Dario Franceschini ed è stata curata da Paolo Iannelli – Soprintendente Speciale per le aree colpite dal Sisma Centro Italia, Monica Grossi – Soprintendente ai Beni Archivistici e Bibliografici del Lazio e Paola Refice – Soprintendente ai Beni archeologici, Belle Arti e Paesaggio delle province di Frosinone, Latina e Rieti, tutti coordinati editorialmente da Giuseppe Cassio, ispettore di zona della Soprintendenza.
“Questo libro rappresenta il tentativo di sottrarre il dibattito sulla ricostruzione al rumore dei social e alla dittatura del tempo-reale per consegnarlo ad una dimensione più meditata e approfondita.” – spiega Antonio D’Onofrio, Presidente della Fondazione Varrone che aggiunge – “Lo strappo violentissimo patito dalle nostre comunità con il terremoto del 2016 ci spinge a riannodare i fili della cronaca con quelli della storia. Lo facciamo con questo libro, per fissare su carta la memoria del patrimonio artistico andato perduto e per immaginare un nuovo futuro per ciò che si è salvato o che potrà essere ricostruito“.
A fornire ulteriori dettagli su tutto il progetto è invece Roberto Lorenzetti, Vice Presidente della Fondazione Varrone e Direttore dell’Archivio di Stato di Rieti che nell’introdurre i dettagli della mostra in programma a primavera, comunica come questa sarà aperta per circa un anno “perché vogliamo possano visitare tutti i nostri tesori, che vorrei sottolineare, non si sono mai mossi dalla provincia di Rieti“, annunciando anche l’arrivo di un finanziamento di ottocentomila euro per il restauro dell’archivio storico di Amatrice, dopo la digitalizzazione delle delibere e il lavoro di catalogazione e conservazione svolto dall’Archivio che dirige, all’indomani del Sisma 2016.
Ai piedi della Laga – Il dettaglio e le dichiarazioni
Il libro – 223 pagine a colori, in vendita in tutta Italia dal 14 gennaio – è stato illustrato dallo stesso Lorenzetti e si compone di due parti: la prima – Memorie, arte e devozione – racchiude autorevoli contributi di carattere storico-artistico e antropologico dedicati alle diverse tipologie di beni culturali presenti nei paesi della Laga; la seconda – Dalle rovine alla luce – documenta il lavoro svolto dal MiBACT dopo il terremoto per recuperare e conservare quanto più possibile il patrimonio culturale dell’area del cratere, per non disperdere le trama di esperienze, di vite vissute, di fede genuina intrinseche in quelle opere.
“Se abbiamo accettato la proposta della Fondazione di avviare insieme restauri e valorizzazione delle opere salvate” – ha sottolineato Paolo Iannelli, ricordando il grande lavoro di recupero fatto dal Ministero in tutte le sue articolazioni territoriali, in una situazione di grande difficoltà e complessità come quella rappresentata dal Sisma Centro Italia – “è perché in un’operazione lunga e difficile come quella della restituzione dei beni culturali alle comunità la collaborazione tra soggetti pubblici e privati è fondamentale. Ed è importante anche che non cali l’attenzione, che questi processi vengano socializzati“.
“Ai piedi della Laga vuol essere un omaggio quasi sacrale alla montagna che domina quei territori” – ha detto Paola Refice – “Nel libro raccontiamo le memorie, l’arte e la devozione del passato ma offriamo spunti meditati di riflessione anche per il futuro, perché noi crediamo che dalle rovine si possa tornare alla luce“.
“Con questo libro” – ha tenuto a ricordare il coordinatore editoriale, Giuseppe Cassio – “facciamo un altro passo avanti, offrendo al lettore ottimi spunti non solo per aggiornare la ricerca storica ma anche per immaginare un futuro per questi paesi“, inquadrando cosi il testo in una più ampia biblioteca dedicata ad Amatrice che parte dal volume Electa pubblicato nel 2015 con il contributo dalla Fondazione Varrone e si affianca ad altri due usciti dopo il sisma nel 2017 e 2018- Rinascite – dedicati alle opere d’arte e al patrimonio artistico colpito dal terremoto.
“Le terre amatriciane sono sempre state, nella storia, terre di passaggio e di incontro, e la Salaria un’arteria di comunicazione fondamentale” – cosi invece Domenico Pompili, Vescovo di Rieti –”A me più che di ricostruzione piace parlare di rigenerazione, e a riguardo non possiamo non considerare la necessità di infrastrutture all’altezza dei tempi. Altro elemento essenziale per riedificare Amatrice è la sua identità culturale che fa tutt’uno con l’impianto urbanistico. E se è impensabile riedificare tutto in un baleno è però necessario avviare un progetto che, fissando delle priorità, sappia nel tempo restituire il patrimonio artistico di questa terra. Magari garantendo l’integrazione tra il paesaggio ambientale e quello economico e sociale“.
Maggiori informazioni sulla pagina dedicata all’Accordo Quadro.
Ultimo aggiornamento
18 Giugno 2020, 08:57