Accumoli, delocalizzazioni di Libertino e Fonte del Campo: approvati il PSR e il progetto di fattibilità

Una procedura in deroga ha consentito di ridurre considerevolmente i tempi di approvazione e restituire certezze agli abitanti di Libertino e Fonte del Campo, due frazioni di Accumoli (RI) tra le più danneggiate dal sisma del 2016; le prossime fasi saranno seguite da un tavolo tecnico richiesto dall’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma

Data:
13 Novembre 2024

Accumoli, delocalizzazioni di Libertino e Fonte del Campo: approvati il PSR e il progetto di fattibilità

Sbloccata la delocalizzazione e conseguentemente la ricostruzione di due delle frazioni di Accumoli, uno dei Comuni più drammaticamente colpiti dal terremoto di otto anni fa. Rimasti nel limbo per anni dopo una frana, per Libertino, e un altissimo rischio idraulico, per quanto riguarda Fonte del Campo, ora le due località saranno in parte delocalizzate e ricostruite in un’altra area: a dichiararlo il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, a seguito dell’approvazione del PSR – Piano Straordinario di Ricostruzione e del progetto di fattibilità.

Accumoli, delocalizzazione Libertino e Fonte del Campo approvato PSR e progetto di fattibilità



Il PSR e il progetto di fattibilità approvati riguardano la nuova localizzazione dell’abitato e la sistemazione dell’area di “atterraggio” delle due frazioni, che si trova poco distante dall’attuale area SAE di Fonte del Campo. Si tratta quindi di tutto ciò che riguarda la ricollocazione delle volumetrie originarie, la viabilità, i parcheggi, la sistemazione dei sottoservizi dei lotti (reti idriche, fognarie, energetiche), nel rispetto di un’area dal grande valore naturalistico e ambientale. Per consentire la delocalizzazione sono state infatti necessarie anche la Valutazione ambientale strategica e una deroga al piano paesaggistico.

Le risorse per le opere di urbanizzazione e l’acquisizione delle aree ammontano a 6,3 milioni di euro, già programmati dalle Ordinanze speciali 38 e 56.

Dopo anni di incertezze finalmente siamo riusciti, anche grazie a un grandissimo lavoro di ‘ingegneria amministrativa’ di tutti gli uffici coinvolti, a sbloccare la delocalizzazione e quindi la ricostruzione di due delle frazioni di uno dei Comuni più drammaticamente colpiti dal terremoto di otto anni fa. Abbiamo utilizzato il Piano straordinario di ricostruzione in deroga includendo all’interno anche la necessaria variante urbanistica contemporanea si è lavorato al Progetto di fattibilità tecnico-economica delle opere di urbanizzazione del sito di atterraggio, arrivando così ad approvare il tutto nell’arco di una sola mattinata “, spiega il Commissario Castelli che così prosegue: “Ringrazio il Ministero della Cultura e il Ministero dei Trasporti, la Regione Lazio nella persona dell’assessore Manuela Rinaldi, l’Ufficio speciale ricostruzione, il Comune e lo staff della Struttura, per aver svolto un prezioso lavoro di approfondimento e coordinazione che ci ha portato a questo risultato. Ringrazio anche il Questore della Camera dei Deputati Paolo Trancassini per il grande impegno che ogni giorno rivolge a questo territorio. Anche se non possiamo restituire gli anni già passati a questa comunità, sicuramente si riaccende la certezza della ricostruzione“.

Come stabilito dalla Conferenza permanente, le prossime fasi saranno seguite da un tavolo tecnico richiesto dall’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 e appositamente costituito tra il MiC, il Comune e l’USR Lazio, coordinato da quest’ultimo.

È il frutto di un grande lavoro di concertazione che ha visto coinvolti per il MIC l’Ufficio del Soprintendente Speciale del Sisma 2016, la Soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Roma e Rieti e la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio” – spiega il Soprintendente speciale Sisma del MiC, Claudia Cenci – “Si tratta di un risultato condiviso con gli altri enti coinvolti, del quale siamo soddisfatti; ora siamo pronti a partire con i lavori del tavolo tecnico congiunto, al fine di garantire il miglior risultato possibile per i cittadini e per la tutela del nostro patrimonio culturale e paesaggistico“.

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Ultimo aggiornamento

19 Novembre 2024, 12:41