Inaugurato il laboratorio di restauro Varrone LAB; presente Franceschini: “virtuosa collaborazione tra pubblico e privato”

“Un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, che si può esportare anche in altre città“.

Data:
14 Gennaio 2020

Inaugurato il laboratorio di restauro Varrone LAB; presente Franceschini: “virtuosa collaborazione tra pubblico e privato”

Un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, che si può esportare anche in altre città“.
Si complimenta cosi il titolare del dicastero dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini durante l‘inaugurazione del Varrone Lab, il laboratorio di restauro delle opere d’arte scampate al sisma del 2016 di Amatrice e Accumoli, figlio dell’Accordo Quadro per la valorizzazione e l’attuazione di una fruibilità ampliata dei beni culturali nel territorio reatino colpito dal sisma sottoscritto a maggio 2019 da, Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Rieti, Latina e Frosinone, Soprintendenza Archivistiva e Bibliografica del Lazio del MiBACT e Fondazione Varrone, insieme ai comuni di RietiAmatriceAccumoliCittareale e la Diocesi di Rieti.

Il Soprintendente Speciale Sisma 2016, Paolo Iannelli e il Ministro dei Beni Culturali, Dario Fransceschini all’inaugurazione del Varrone LAB – Fonte foto: Rietilife

Ho accettato di esserci perché qui sta accadendo una cosa importante: un grazie a tutti coloro che l’hanno resa possibile” – ha detto il Ministro Franceschini dopo la visita al laboratorio – “Dopo il sisma, quando i Vigili del Fuoco hanno recuperato le opere d’arte per trasferirle nei ricoveri provvisori i sindaci mi hanno espresso la loro preoccupazione perché temevano che non tornassero più nei luoghi di provenienza. Invece la condizione è che dopo il restauro tornassero a casa. So bene il valore affettivo che lega le comunità alle proprie opere d’arte. Il progetto della Fondazione Varrone è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato che si può esportare anche in altre città“.

Il laboratorio, allestito all’interno delle sale a piano terra di Palazzo Dosi – immobile storico di Rieti di proprietà della Fondazione Varrone, affacciato su piazza Vittorio Emanuele II – sarà subito operativo, cosi da garantire la disponibilità delle opere d’arte per la grande mostra sul patrimonio artistico di Amatrice e Accumoli salvato dal terremoto che verrà aperta in primavera a Palazzo Potenziani.

A tagliare il nastro lo stesso Ministro, affiancato dai Soprintendenti Paola Refice e Paolo Iannelli del MiBACT, da Roberto Lorenzetti nella sua duplice veste di Vice Presidente della Fondazione e Direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, e dal Presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio.

Oggi per noi è un momento di grande felicità perché con la ricostruzione che tarda a concretizzarsi il rischio che avvertiamo è il progressivo abbandono dei nostri borghi” – ha detto il Presidente D’Onofrio nell’accogliere il ministro – “Consapevoli dell’importanza che per la popolazione hanno le tradizioni e le opere d’arte che stavano nel Museo e nelle chiese di Amatrice e di Accumoli, la Fondazione Varrone ha scelto di impegnarsi nella salvaguardia e nel recupero di tutto questo, perché crediamo che ciò possa rappresentare un collante tra la gente e il territorio“.

Il Laboratorio

Opera da restaurare nel Varrone LAB, Rieti (2)

In relazione all’Accordo Quadro siglato con l’Ufficio del Soprintendente Speciale Sisma 2016, guidato dall’Ingegner Paolo Iannelli, la Fondazione Varrone ha inteso porre nel cuore del centro storico del capoluogo di provincia le attività di restauro di un nucleo di opere d’arte selezionate dal deposito MiBACT presso la Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale, così da renderle aperte e vicine al territorio. A tale proposito, le operazioni di restauro saranno documentate anche attraverso attrezzature multimediali, di cui si sta occupando la Fondazione.

Il laboratorio rappresenta la seconda tappa del progetto di conservazione e valorizzazione attivato in tal senso e avviato con la pubblicazione del volume “Ai piedi della Laga”, ma ancor potrà costituire il punto baricentrico della rete di laboratori di restauro, “Laboratori di Rinascita-Cultural Point” sul territorio reatino che il protocollo auspica venga creata con l’obiettivo di comunicare alle comunità colpite dal sisma e al mondo esterno, l’esperienza della ricostruzione, del restauro e della riscoperta del patrimonio culturale come momento di rinascita .

Opera da restaurare nel Varrone LAB, Rieti (3)Le opere interessate dal progetto di restauro sono 45 tra cui dipinti su tela e su tavola, sculture lignee, simulacri devozionali in cera e stoffa etc. con diversi stati di degrado. La stragrande maggioranza delle opere scelte si trova in cattivo stato conservativo con danni diversificati aggravati dal sisma; altre opere presentano danni minori da caduta, urto, graffi, depositi di polveri da macerie. Le opere rappresentano in gran parte l’humus culturale e devozionale di un territorio caratterizzato dalla diversità di linguaggi artistici per via della sua posizione di “frontiera”.

Tra i dipinti su tavola ricordiamo la Madonna in trono con Bambino del XIII secolo proveniente dalla frazione di Cossito, la Sacra famiglia con san Giovannino del 1527 di Cola dell’Amatrice, il trittico della Madonna del Latte proveniente dalla chiesa di Santa Maria delle Coste di Accumoli,

Tra i dipinti su tela oggetto di restauro figurano il Sant’Emidio con la città di Accumoli del XVIII secolo proveniente dalla chiesa di San Francesco di Accumoli, il Sant’Emidio con la città di Amatrice del XIX secolo proveniente dall’omonima chiesa di Poggio Vitellino e la Madonna del Rosario della prima metà del XVIII secolo proveniente dalla frazione di Pasciano.

Opera da restaurare nel Varrone LAB, Rieti (4)

Tra le statue figurano San Francesco e Santa Chiara in legno scolpito e dipinto a cavallo fra XVI e XVII secolo provenienti dalla chiesa di San Francesco di Amatrice, l’Immacolata concezione della seconda metà del XVII secolo custodita nel Museo Civico di Amatrice e la Madonna in trono con Bambino del XIV secolo proveniente dalla frazione di Poggio Vitellino.

Da febbraio ad aprile sarà inoltre programmato un calendario di visite che consentirà a scolaresche e gruppi la visita del laboratorio, per socializzare con il lavoro di recupero di quelle opere d’arte attualmente al restauro molto care alle comunità.

Maggiori informazioni sulla pagina dedicata all’Accordo Quadro.

Ultimo aggiornamento

20 Maggio 2021, 09:43