E’ stato riconsegnato restaurato, all’Archivio di Stato di Rieti – temporaneamente casa degli archivi storici dei Comuni di Amatrice ed Accumoli, vittime anche loro del sisma 2016 – parte del materiale documentario che racconta la storia della comunità di Amatrice. Memoria collettiva del comune reatino.

I primi documenti risalgono al XVIII secolo, poiché i terremoti del 1639 e del 1703 avevano a suo tempo provocato la dispersione della documentazione precedente.

Il tempestivo intervento di recupero e salvaguardia, operato all’indomani delle scosse simiche che hanno devastato il Centro Italia dall’agosto 2016, ha permesso di salvare un importante patrimonio documentario, evitando che Amatrice, oltre alla devastazione sismica, subisse anche la cancellazione delle proprie memorie storiche.

Ora, al centro dell’attenzione vi sono le fasi di restauro del materiale, che ne permetteranno la totale fruizione da parte di ricercatori e tecnici.

L’intera documentazione relativa all’archivio storico di Amatrice, copre gli anni 1809‐ 1911 ed è composta da:

• n. 3 registri della popolazione
• n. 34 registri della popolazione più carte sciolte
• n. 63 registri dello stato civile
• n. 24 registri di popolazione e censimenti; immigrazione, emigrazione ecc.
• n. 1856 registri dei nati, matrimoni e morti e atti diversi
• n. 65 registri delle delibere del Consiglio e Giunta comunale del regio Commissario Prefettizio ecc.
• n. 79 registri catastali
• n. 5 registri dei redditi dei fabbricati

ART BONUS

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ARCHIVI STORICI

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ACCUMOLI (RI)
AMATRICE (RI)

ESPLORA

Si è deciso di iniziare i lavori di restauro – finanziato con le erogazioni liberali Art Bonus per il terremoto ed il relativo cofinanziamento statale – con i Registri dello Stato Civile che tratteggiano la storia della comunità dal 1809 al 1951, periodo storico e sociale particolarmente denso di avvenimenti, per un numero complessivo pari a 759 registri.

Tra i documenti più importanti provenienti dall’Archivio di Amatrice e attualmente nel capoluogo reatino, si segnalano i preziosi registri dello stato civile napoleonico e il catasto murattiano. Oltre che un faldone che contiene le carte riguardanti i progetti di miglioramento del Corso Umberto I che oggi offre una delle immagini più emblematiche della devastazione di Amatrice.