Giunge alla sua ultima tappa la mostra “Rinascimento Marchigiano“, l’esposizione di opere d’arte restaurate provenienti dai i luoghi marchigiani del sisma. L’appuntamento inaugurativo, realizzato col contributo della Regione Marche, è per il 30 ottobre e sarà possibile ammirare i beni sino al 9 gennaio.

Dopo il viaggio per l’Italia che ha visto i capolavori ospitati a Roma, Ascoli Piceno e Senigallia, si torna a Camerino, tra i luoghi simbolo del terremoto del Centro Italia.

Luogo designato ad ospitare il prezioso patrimonio marchigiano recuperato dopo i tragici avvenimenti del 2016, portato a nuova vita e reso nuovamente fruibile, la Chiesa Santa Maria delle Grazie in località Le Mosse.

“L’arte rimane al centro della nostra offerta culturale e turistica” – spiega l’assessore alla Cultura Giovanna Sartori – “e con questa importante mostra si offre a turisti e visitatori uno spaccato delle meraviglie pittoriche e scultoree del territorio ferito dal terremoto, che con coraggio si sta rialzando“.

La mostra, a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, è frutto della convenzione siglata da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, impegnati in un lavoro di recupero delle opere danneggiate. In collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, sono state individuate per il recupero e il restauro un nucleo di 51 opere marchigiane di proprietà di 17 differenti Enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

Un’anteprima sarà offerta ai sindaci che interverranno a Camerino al Convegno organizzato da Anci, martedì 26 ottobre, a distanza da 5 anni dal sisma, alla presenza di Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione; Fabrizio Curcio, capo dipartimento Protezione Civile; Antonio Decaro, presidente Anci e mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei

Al fine di creare un circuito per visitare e scoprire la città, per tutto il periodo di apertura della mostra i Musei di Camerino – nella loro sede temporanea della struttura ‘Venanzina Pennesi” – saranno aperti e gratuiti.