Scherza con i fanti ma lascia stare i santi: la mostra fotografica itinerante dal 31 ottobre sale sui bus marchigiani

Una mostra itinerante in quattro tappe: esordio il 31 ottobre a Camerino, tra le città più colpite dal terremoto. Triste record del sisma che ha colpito il Centro Italia. Poi si va a Fabriano, Jesi e Ancona

Data:
30 Ottobre 2020

Scherza con i fanti ma lascia stare i santi: la mostra fotografica itinerante dal 31 ottobre sale sui bus marchigiani

Per il quarto anniversario della scossa che colpì l’Alto Maceratese nel 2016 e su invito del Nucleo per la Tutela dei Beni Culturali dei Carabinieri del Ministero dei beni culturali – grazie anche alla collaborazione delle aziende del trasporto pubblico delle province di Ancona e di Macerata, Conero Bus e Contram s.p.a., e con il Patrocinio del Comune – sabato 31 ottobre 2020 sarà inaugurata a Camerino la mostra fotografica: “Scherza con i fanti ma lascia stare i santi“.

Mostra scherza con i fanti ma lascia stare i santi

L’arte salvata dal terremoto sale sul bus: una mostra fotografica itinerante per non dimenticare. L’arte sepolta e poi salvata. L’arte che ha rischiato di scomparire per sempre tra le macerie del terremoto. L’arte che non dobbiamo dimenticare e che ora torna in mostra attraverso scatti fotografici che hanno immortalato il grande impatto emotivo del loro ritrovamento. L’esposizione fotografica degli scatti di Luca Maria Cristini sarà allestita all’interno di un bus d’epoca stazionato in Piazza Dario Conti – presso il Sottocorte Village – dalle 9:00 alle 17:00 .

Una mostra itinerante in quattro tappe: esordio il 31 ottobre a Camerino, una delle città più colpite dal terremoto. Una data significativa, triste record dell’ondata sismica che ha investito il Centro Italia. La mostra si sposterà poi a Fabriano, Jesi e, infine, Ancona.

La mostra fotografica sarà ospitata all’interno di un bus storico. Per salire a bordo a visitare la mostra saranno necessari tutti gli accorgimenti di sicurezza per evitare contagi: ingresso uno alla volta, entrambe le porte aperte con percorso a senso unico (entrata e uscita), finestrini aperti per garantire il ricambio d’aria, gel per sanificare le mani, misurazione della temperatura e personale Conerobus/Contram a far osservare il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.

Il fotografo e il catalogo

Luca Maria Cristini, architetto, nei giorni in cui la terra tremava, era responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino. Ha lavorato a lungo, insieme ai volontari e ai “Monuments Men” dell’Arma per salvare più opere possibile dai luoghi di culto distrutti o a forte rischio di crollo. E mentre lavorava, fotografava per consegnare agli occhi della gente, di oggi e di domani, una testimonianza storica di luoghi ancora adesso, a quattro anni di distanza, dimenticati. “Ho scattato queste foto, senza alcuna velleità, con uno smartphone e, nel migliore dei casi, con una fotocamera amatoriale; tuttavia ognuna di queste sembra comunicarci un sentimento vivo. Queste statue, scendendo forzatamente dagli altari a cui sono consacrate, si animano fino a trasmettendoci sensazioni quali: paura, dolore, smarrimento. Ringrazio chi ha voluto allestire una mostra di questi miei lavori per ricordare il quarto triste anniversario degli eventi sismici, contribuendo a non dimenticare il nostro patrimonio di fede e arte“.

Il catalogo della mostra, edito da Hexagon, contiene contributi della giornalista Rai Maria Francesca Alfonsi e del critico fotografico Alberto Pellegrino, che vi scrive: “Le fotografie raccolte in questo piccolo ma intenso volume sono la prova di come possa cambiare la vita e l’ambiente di una comunità a causa di un inaspettato e imprevedibile appuntamento con la Storia, quando un tragico evento naturale riesce a frantumare o addirittura a cancellare una memoria stratificatasi nei secoli e profondamente radicata nelle popolazioni.

Ultimo aggiornamento

2 Novembre 2020, 09:14