Prima mostra del cratere sismico allestita a Camerino: “Camerino fuori le mura” – dal 25 giugno a Palazzo Castelli
Tra gli altri beni esposti, la Pala d'altare del Tiepolo; l'Apparizione della Madonna con il Bambino a San Filippo Neri; il ritratto del Dosso Dossi di Giulia Da Varano, ultima duchessa di Camerino; l'Annunciazione, il manifesto più sorprendente del Quattrocento marchigiano di Giovanni Angelo d'Antonio; il busto bronzeo raffigurante Urbano VIII del Bernini
Data:
23 Giugno 2021
Sarà inaugurata il 25 giugno è resterà aperta ai visitatori fino al 19 settembre, a Palazzo Castelli, nella città del Maceratese ferita dal terremoto del 2016 la prima mostra del cratere sismico allestita a Camerino dal titolo “Camerino fuori le mura: prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento“.
Promossa e sostenuta dalla Regione Marche e dal Comune di Camerino la mostra punta a valorizzare le opere d’arte salvate dal sisma del Centro Italia e provenienti da chiese e musei inagibili, recuperate nel territorio camerte.
Grazie alla collaborazione dell’Università di Camerino, l’esposizione prende vita in uno dei palazzi storici della città e sarà strutturata come una mostra-evento in cui il visitatore potrà passeggiare tra le opere presenti, come la Pala d’altare del Tiepolo e l’Apparizione della Madonna con il Bambino a San Filippo Neri (realizzata tra il 1739 e il 1740, unica testimonianza del pittore veneto nell’Italia centrale), e scoprire ogni minimo dettaglio grazie all’utilizzo di Haltadefinizione, un nuovo modo di vedere l’arte in gigapixel e potendone cosi gustare le microscopiche particolarità.
Tra gli altri beni esposti, anche il ritratto del Dosso Dossi di Giulia Da Varano, l’ultima duchessa di Camerino; l’Annunciazione, il manifesto più sorprendente del Quattrocento marchigiano di Giovanni Angelo d’Antonio, per molti precursore, della pittura colta e raffinata di Piero della Francesca; il busto bronzeo raffigurante Urbano VIII del Bernini: un’opera d’inestimabile valore, proveniente da una nicchia ovale della sala principale di palazzo Bongiovanni e commissionata dalla Municipalità di Camerino nel 1643.
Il costo complessivo del progetto è di 90 mila euro di cui 80 mila stanziati dalla Regione Marche.
“Camerino non dimentica le sue origini” – dice e il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia – “è una città per vocazione d’arte e di cultura e proprio quest’ultima desideriamo che sia il motore della ripartenza, di un rilancio economico e sociale del nostro territorio ferito dal sisma e poi alle prese col covid“.
“E’ una mostra simbolo per diversi motivi:” – spiega l’Assessore a Cultura, Istruzione e Sport della Regione Marche, Giorgia Latini – “per il grande lavoro di squadra e l’ottima collaborazione istituzionale, per l’amore verso il patrimonio culturale, volto a renderlo condivisibile a più persone possibile e perché si tratta di una vera ripartenza di questo territorio ferito, che ha sempre dimostrato di sapersi rialzare dalle difficoltà, come sanno fare i marchigiani. E’ un segnale forte di speranza proseguendo un più ampio percorso di valorizzazione delle opere d’arte di cui le Marche sono ricche. Il nostro obiettivo è quello del rilancio economico attraverso la cultura, volano imprescindibile per la crescita dei territori” .
Ultimo aggiornamento
23 Giugno 2021, 11:31