Mostra itinerante “Rinascimento Marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma”: inaugurazione il 24 novembre
Sarà inaugurata il 24 novembre al Forte Malatesta di Ascoli Piceno la mostra Rinascimento marchigiano.
Data:
21 Novembre 2019
Sarà inaugurata il 24 novembre al Forte Malatesta di Ascoli Piceno la mostra Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, frutto della convenzione siglata da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni , impegnati dal 2017 in un importante lavoro di recupero delle opere d’arte danneggiate.
Ora, a tre anni di distanza e grazie all’apporto scientifico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e al contributo della Regione Marche per le iniziative espositive, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale, tutto è pronto per mostrare i risultati ottenuti con il ritorno nel cratere del terremoto di 51 opere d’arte restaurate.
Sarà questa una mostra itinerante in tre tappe che prenderà il via proprio nella zona del cratere, ad Ascoli Piceno presso il Forte Malatesta, dove resterà nei suggestivi ambienti progettati da Antonio da Sangallo il Giovane sino al 2 febbraio, per poi continuare a Roma – 18 febbraio, 5 luglio 2020 – presso la sede del Pio Sodalizio dei Piceni e concludersi nell’estate 2020 a Senigallia – 23 luglio, 3 novembre – sulla riviera adriatica.
Come spiega il curatore, Stefano Papetti si tratta di manufatti che “vanno dal ‘400 al ‘700, alcuni dall’alto valore devozionale e non storico-artistico ed altre invece dal grande valore storico-artistico”; tra questi troviamo crocifissi lignei e vesperbild di ambito tedesco, ancora oggi all’interno di chiese per essere oggetto di preghiera da parte dei fedeli. Non mancano nomi importanti come Jacobello del Fiore con la serie delle Scene della vita di Santa Lucia provenienti dal Palazzo dei Priori di Fermo, Vittore Crivelli con la Madonna orante, il Bambino e angeli musicanti di Sarnano, di stessa provenienza le due predelle di Vincenzo Pagani e la Crocifissione di Stefano Folchetti, Cola dell’Amatrice di cui spicca la Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio da Padova e Giacomo della Marca dalla sacrestia della Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. E ancora da Roma Giovanni Baglione e il Cavalier d’Arpino, e Giovanni Serodine che dalla Svizzera seguì nella capitale l’esempio di Caravaggio. Tutti autori di indubbia fama che nelle Marche sono nati o che vi hanno soggiornato e che hanno contribuito a modificare la geografia della Storia dell’Arte.
Gli interventi di restauro sono stati eseguiti in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Università di Urbino e la direzione scientifica della Soprintendenza che, con innovative analisi diagnostiche, hanno valutato lo stato di ciascuna opera. Questi lavori non soltanto hanno consentito di porre rimedio ai danni subiti dalle opere, ma hanno permesso di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire nuove conoscenze relative alla tecnica pittorica ed ai materiali usati dai pittori, accrescendo le conoscenze che si avevano su questo patrimoni e aprendo la strada a molto studi scientifici che ora sarà possibile avviare. Per dare conto di queste nuove acquisizioni, il catalogo è stato pensato affiancando alla scheda storico artistica dell’opera la relazione dell’intervento di restauro ed i risultati delle indagini diagnostiche che lo hanno preceduto.
La mostra rappresenta anche un viaggio nella religiosità popolare marchigiana attraverso un affascinante percorso stilistico e iconografico che, partendo dal centro della regione per arrivare fino alla costa, era stato definito da Federico Zeri e Pietro Zampetti cultura adriatica. Obiettivo della mostra è, inoltre, quello di rendere fruibili le opere restaurate da qui in futuro, come spiega il curatore di dell’esposizione, Pierluigi Moriconi della Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche: “Terminate le mostre, le opere che non potranno essere ricollocate nelle loro sedi originali perché crollate o non ancora restaurate, saranno collocate in 8 depositi e lì saranno sempre a disposizione del pubblico”.
INFO UTILI
Orari di apertura al pubblico:
lunedì – chiuso
martedì e giovedì – 10.00/13.00
mercoledì e venerdì – 15.00/18.00
sabato, domenica, festivi e prefestivi – 10.00/13.00 – 15.00/18.00
25 dicembre chiuso
Biglietti
Intero € 6.00
Ridotto € 4.00 per gruppi e per chi ha diritto alla riduzione (FAI, COOP, TOURING CLUB)
Per Info, prenotazioni e attività didattiche
www.ascolimusei.it
(+39) 0736 298213 – (+39) 333 3276129
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Ultimo aggiornamento
22 Giugno 2020, 11:12