Tolentino: ultimati i lavori di messa in sicurezza della Basilica di San Nicola, messa solenne per la riapertura

Sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza per rendere nuovamente fruibile la Basilica di San Nicola, a Tolentino.

Data:
17 Dicembre 2018

Tolentino: ultimati i lavori di messa in sicurezza della Basilica di San Nicola, messa solenne per la riapertura
Terremoto: riapre basilica san Nicola Tolentino
Basilica San Nicola a Tolentino – Fonte foto: ANSA

Sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza per rendere nuovamente fruibile la Basilica di San Nicola, a Tolentino. Un controllo accurato del soffitto a cassettoni e il montaggio di una rete di protezione, garantiscono ora la possibilità di muoversi in tutta sicurezza tra la navata centrale, la Cappella delle Sante Braccia – dove è sistemato il corpo del Santo – e il Cappellone trecentesco, i cui preziosi affreschi sono in parte visibili. La rimozione dell’impalcatura più bassa della chiesa consente inoltre la visione della fascia che narra la vita e i miracoli di San Nicola.

Il lavoro più complesso di messa in sicurezza ha riguardato lo spazio di collegamento tra la navata centrale, il Cappellone e la cappella delle Santa Braccia, particolarmente danneggiato.

Ad aprire il grande portone realizzato per il settimo centenario della morte di san Nicola, per la solenne messa di riapertura, sono stati il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, padre Luciano De Michieli, priore provinciale degli Agostiniani d’Italia, e padre Giustino Casciano, priore della Comunità Agostiniani di Tolentino, insieme al vescovo emerito di Fabriano Giancarlo Vecerrica. Secondo padre De Michieli, “la riapertura è anche un nuovo inizio per ricostruire le nostre comunità tanto provate dal terremoto“.

Nel corso della messa, accompagnata dalla Schola Cantorum “G. Bezzi” della Basilica di San Nicola, il vescovo Marconi ha illustrato la pala “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Agostino, Nicola e Apollonia” a cui sono stati nuovamente affiancati “L’Eterno” in cornice cuspidata e “La deposizione” che facevano parte di un’unica opera dipinta tra il 1518 e il 1525, attribuita a Marchisiano di Giorgio, un pittore tolentinate di origine slava recentemente riscoperto da Giorgio Semmoloni. La parte centrale della grande “cona” è stata rinvenuta, qualche anno fa, nei depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma.

Ultimo aggiornamento

23 Giugno 2020, 08:22