Si è tenuta oggi ad Amatrice, Martedì 24 agosto, la messa in ricordo delle vittime del terremoto che dall’estate 2016 ha devastato e sconvolto per i successivi mesi il Centro Italia e la vita di decine di migliaia di abitanti, provocando la morte di 299 persone nelle quattro Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

A celebrare la funzione, sul prato del campo sportivo Paride Tilesi, è il vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Tra gli altri, oltre che i parenti delle vittime, anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.

“Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino, ha detto Draghi, incontrando una delegazione di familiari delle vittime del terremoto, dopo la deposizione di una corona di alloro, alla base del Monumento presso il Parco Giovanni Minozzi, posto in memoria di coloro che hanno perso la vita durante il terremoto. “In passato è stato lento” – ha spiegato il premier – “ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente“.

“Non abbiamo bisogno di nuovi presepi ma di borghi attivi“.
Cosi inizia, invece, la proposta di monsignor Domenico Pompili, Vescovo di Rieti, fatta durante l’omelia.

“Perciò faccio una proposta condivisa da tanti e attesa dalla fine dell’800” – ha detto – “il ponte più urgente da costruirsi è quello per collegare l’Italia centrale. Secondo un’indagine recente di Bankitalia, il ritardo del centro Italia è dovuto all’arretratezza delle sue infrastrutture“, denunciando cosi – come riportato dall’ANSA – i problemi di collegamento per qualche centinaio di chilometri tra Adriatico e Tirreno, dove passa la Salaria, definiti “un’imperdonabile leggerezza”. Quindi “si tratta di decidere se questa è una idea da cestinare e progettare qui ora e subito”.

Fonti:
ANSA – Terremoto: messa per vittime Amatrice, partecipa Draghi
ANSA – Terremoto: Draghi, adesso ricostruzione sta procedendo