Viene firmato oggi – presso Palazzo Potenziali Fabri, a Rieti – un Accordo Quadro tra amministrazioni comunali, Soprintendenze del Ministero dei Beni Culturali, Diocesi di Rieti e la Fondazione Varrone, allo scopo di promuovere e condividere le attività di restauro e ricostruzione del patrimonio culturale del reatino coinvolto negli eventi sismici del 2016 e del 2017 che hanno colpito il Centro Italia. Si inaugura cosi un ulteriore processo di comunicazione nei confronti delle comunità colpite dal sisma dell’esperienza della ricostruzione, del restauro e della riscoperta del patrimonio culturale, rendendole partecipi dei processi di rinascita con la promozione di attività culturali specifiche, quali momenti aggregativi e comunitari, e la creazione di una rete di laboratori di restauro diffusi sul territorio del reatino.

“Questo accordo ha il tratto pratico e operativo che serve per pianificare azioni concrete” – sottolinea il Soprintendente Speciale Sisma 2016, Paolo Iannelli – “Dobbiamo valorizzare le opere che abbiamo, anche se danneggiate, e l’attività di restauro deve diventare occasione di conoscenza e di rinascita per le comunità locali”. 

L’accordo siglato vedrà nei prossimi mesi lavorare al fianco dell’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 del MiBAC guidato da Paolo Iannelli, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Frosinone, Latina e Rieti di Paola Refice, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio di Monica Grossi, la locale Diocesi e i Comuni di Rieti, Amatrice, Accumoli e Cittareale, oltre alla già citata Fondazione Varrone che, nel corso della conferenza stampa ha presentato i primi interventi già programmati e finanziati per il 2019 e 2020.

Ad oggi, quattro le azioni garantite dalla Fondazione Varrone, attese da qui alla primavera del 2020 :

• l’apertura di un laboratorio di restauro nella piazza centrale di Rieti, nella ex sede della Cariri a Palazzo Dosi;
• il restauro di un primo pacchetto di opere selezionate dalla Soprintendenza, dando la precedenza a professionisti locali;
• la pubblicazione di un libro – Ai piedi della Laga dedicato alle memorie, l’arte e la devozione dei paesi terremotati edito da Mondadori Electa;
• l’apertura di una mostra a Palazzo Potenziani con le opere via via restaurate, nei primi mesi del 2020;

“Seguiremo tutte le azioni, dal restauro alla stesura del volume all’allestimento della mostra” – fa sapere Paola Refice, Soprintendente Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio del Lazio – “E’ molto importante che a lavorare a queste opere siano ditte della provincia di Rieti. Il restauro deve seguire principi generali ma è bene che le competenze locali non si perdano. Ed è importante anche trovare forme di condivisione delle informazioni con la popolazione“.

“Nelle carte degli archivi c’è la storia delle comunità: col terremoto la cittadinanza è stata fortemente depauperata” – ricorda Monica Grossi, Soprintendente Archivistica e Bibliografica del Lazio – “L’Archivio di Stato di Rieti ha fatto un lavoro di raccolta fondamentale: abbiamo archivi comunali e parrocchiali Adesso dobbiamo avviare il processo di restituzione, ed è quello che progressivamente faremo nel quadro di questa intesa“.

Maggiori informazioni sulla pagina dedicata all’Accordo Quadro.