Marche: il Corriere Adriatico racconta gli obiettivi raggiunti dalla squadra che salva l’arte
La struttura commissariale Sisma 2016, la Soprintendenza Ap-Fm-Mc e l’Ufficio del Soprintendente Speciale rappresentano la prima linea
Data:
1 Aprile 2025

Nel cratere marchigiano colpito dal sisma del 2016 la densità del patrimonio tutelato supera quella di Toscana e Umbria. A raccontarlo sulle colonne del Corriere Adriatico è Remo Quadri, nell’approfondimenti che porta la sua firma del 27 marzo scorso.
Nell’articolo, l’autore ricorda il devasto causato dalle diverse scosse sismiche iniziate dal 24 agosto. Riportando numeri e cifre, ed elencando gli interventi più significativi in atto e i fondi previsti ed erogati per la riparazione, ricostruzione, ripristino dei beni mobili e immobili danneggiati dal Sisma 2016 nelle Marche: sono 2.100 beni architettonici (circa il 50% del totale) e oltre 14mila beni mobili le opere curate dalla struttura commissariale Sisma 2016 del senatore Guido Castelli, dalla Soprintendenza Ap-Fm-Mc di Giovanni Issini e dall’Ufficio del Soprintendente Speciale Claudia Cenci. La prima linea della tutela nella regione.
Tra i progetti principali curati dall’Ufficio del Soprintendente Speciale:
- BENI IMMOBILI
stanziati oltre 6,2 milioni, di cui 2,88 effettivamente erogati; 3 milioni al Santuario della Madonna delle Vergini di Macerata e 1,75 milioni alla chiesa di San Filippo di Ripatransone, oltre il completamento in collaborazione con il FAI dell’Oratorio della Madonna del Sole a Capodacqua di Arquata del Tronto - BENI MOBILI
restaurate 40 opere per circa 987mila euro, di cui 55mila raccolti con erogazioni liberali grazie all’Art Bonus per il terremoto; - CONFERENZE DI SERVIZI
approvati 75 progetti privati e 146 pubblici: 109 su edifici religiosi, 10 scuole, 9 infrastrutture ambientali, 15 piani urbanistici e 16 programmi straordinari.

Gli interventi della Soprintendenza di Ascoli Piceno-Fermo-Macerata, invece, hanno riguardato soprattutto beni religiosi, con oltre 150 restauri di beni mobili e immobili.

Cuore operativo è il Laboratorio di restauro della Mole Vanvitelliana di Ancona, attivo su 1.500 opere. Accanto al restauro, la prevenzione: come il monitoraggio sismico della Collegiata di Visso, il progetto europeo Digitalia, e Recovery Art di Camerino, il polo emergenziale per i beni mobili. I principali cantieri riguardano le chiese di San Francesco a Potenza Picena e Penna San Giovanni, l’Annunziata ad Ascoli e il Cappellone Farfense a Santa Vittoria in Matenano. In ambito civile, spicca la Villa Buonaccorsi a Potenza Picena, oggetto di un piano pluriennale di recupero. Previsti anche interventi su sette siti archeologici, tra cui La Cuma a Monte Rinaldo e la futura Casa dell’Archeologia a San Severino. Per i progetti privati, ogni anno si svolgono una media di 560 Conferenze di servizi.
L’esperienza emergenziale del Soprintendente Claudia Cenci
“Sono davvero lieta di contribuire con l’Ufficio che dirigo, ormai da maggio dello scorso anno, alla ricostruzione nei territori delle Marche colpiti dal sisma. Come dipendente dell’allora Ministero dei beni culturali” – ricorda Cenci – “nel gennaio 2017 ho preso parte alle squadre di prima emergenza per la valutazione dei danni sismici al patrimonio culturale proprio nelle Marche, occupandomi in particolare dei comuni di Offida, Monteprandone e Monsampolo del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno“. E aggiunge: “Mi piace pensare che l’impegno e le azioni portate avanti oggi, insieme al mio Ufficio, siano in qualche modo in continuità con quello che ho visto e sperimentato allora, lavorando a contatto con le istituzioni e con la popolazione marchigiana fortemente colpita dagli eventi sismici di quei mesi“.
Ultimo aggiornamento
9 Aprile 2025, 09:06