Nella Cattedrale di Spoleto apre la sala “La bellezza ritrovata”, 22 le opere restaurate esposte
Recentemente restaurate, le opere sono tra quelle ferite dal sisma Centro Italia; tra di esse anche il San Rocco, recuperato grazie ad Art Bonus per il Terremoto
Data:
3 Novembre 2021
Inaugurata presso la Cattedrale di Spoleto, in occasione del V anniversario del terremoto del 2016, la sala “La bellezza ritrovata“: al suo interno accolte 22 opere d’arte, rimaste ferite dal Sisma Centro Italia e recentemente restaurate. La sala si aggiunge al già esistente percorso museale “Arte nello Spirito, Spirito dell’Arte” posto all’interno della Basilica Cattedrale.
Realizzata grazie al contributo di Ales – Arte Lavoro e Servizi (l’azienda in house del Ministero della Cultura), sarà possibile visitare la sala utilizzando l’ascensore nella Cappella del Santissimo Sacramento; le opere rimarranno esposte sino a Primavera 2022 e saranno visitabili ogni sabato, domenica e giorni festivi, con disponibilità di una visita accompagnata ogni ora, dalle 11 alle 17.
Tra le ventidue opere esposte nella nuova sala anche la Scultura lignea del San Rocco della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Frascaro di Norcia, oggetto di un lavoro di recupero e restauro realizzato grazie ai fondi raccolti attraverso Art Bonus e programmato, promosso e sostenuto dall’Ufficio del Soprintendente Speciale Sisma 2016.
DETTAGLIO SCULTURA LIGNEA SAN ROCCO
Il santo pellegrino, originario di Montepellier, protettore contro le pestilenze, è rappresentato con i consueti attributi da viaggio, il bastone, il mantello e il cappello sulla spalla. Caratteristico di San Rocco è il gesto con il quale indica la piaga della malattia. Lo accompagna il cane fedele, simbolo della sua devozione alla chiamata di Dio.
È una figura vestita di una giubba rossa e un mantello scuro con risvolti dorati. Il tratto stilistico è molto forte, quasi caricaturale nell’espressione e nel gesto teatrale, espressione di un gusto provinciale della scultura lignea locale. Romano Cordella così la ricorda nella sua guida Norcia e territorio. Guida storico artistica, Norcia, 1995: “Alquanto gigionesca la statua lignea di S. Rocco (sec. XVII) posta sul secondo altare di sinistra, settecentesco e ridipinto come il dirimpettaio.”
La scultura poggia su una base lignea in cui è incisa la frase “Ora pro nobis beate Roche”.
La scultura è rappresentativa delle tradizioni locali e rivela un forte valore devozionale per la comunità di riferimento.
Per maggior informazioni:
ART BONUS
PER IL TERREMOTO
SAN ROCCO
SCULTURA LIGNEA
FRASCARO
NORCIA (PG)
CHIESA DI
SANT’ANTONIO
ABATE
DETTAGLIO
IMMOBILE
GLI INTERVENTI DEI PRESENTI
Presenti all’inaugurazione tra gli altri, oltre all’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, il Commissario Giovanni Legnini e il Direttore Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale Marica Mercalli, Soprintendente in Umbria al tempo del terremoto.
La sala, sottolinea mons. Boccardo nel suo saluto, “offre alle popolazioni della Valnerina e ai visitatori qualche cosa della bellezza – vero patrimonio di fede, di cultura e di arte – che arricchiva le nostre chiese e che è stata violentata dal terremoto del 2016. Per questo” – spiega l’Arcivescovo – “l’abbiamo voluta chiamate “La bellezza ritrovata”, anche se la denominazione più corretta dovrebbe essere “La bellezza parzialmente restituita”. Perché si potrà parlare veramente di restituzione completa quando queste opere – e le altre che di volta in volta verranno qui accolte dopo il necessario restauro – potranno fare ritorno alle chiese di origine. La bellezza” – ha poi concluso – “rapisce gli animi e li trasforma. Guardare qualcosa di bello è come un balsamo sulle ferite ancora sanguinanti del sisma“.
“Il terremoto lo possiamo limitare ma non evitare. E questa è una zona altamente sismica.” ha tenuto a precisare il direttore Mercalli, per poi spiegare: “Il nostro lavoro allora si sta concentrando su una ricostruzione più sicura rispetto al passato, con misure antisismiche che garantiscano una maggiore resistenza degli edifici. Nelle opere qui esposte c’è la storia delle comunità dalle quali provengono. Si tratta di un’idea davvero intelligente dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia: in attesa del ritorno al luogo di origine, in tanti potranno ammirare queste opere care alla fede e alla storia, ma che sono anche capolavori dell’arte“.
Ultimo aggiornamento
1 Dicembre 2021, 12:06