Firmato nella sede della Prefettura di Macerata l'importante documento di istituzione dei Tavoli permanenti per coordinare in modo più efficace i controlli per la sicurezza e legalità nei cantieri in tutte le dieci province colpite dal terremoto di sei anni fa
Università e istituti collaboreranno per creare quattro centri di ricerca ed alta formazione in settori chiave come economia circolare e salute; digitalizzazione, valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali e ambientali; sicurezza e tecnologie agroalimentari; scienza e tecnica delle ricostruzioni
Gli interventi riguarderanno anche messa in sicurezza, restauro, tutela e efficientamento energetico; in Umbria, previsti interventi anche per parte della Basilica di San Benedetto a Norcia
Il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016, Giovanni Legnini, con il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, ha incontrato oggi a Macerata il Prefetto Iolanda Rolli, ed i Prefetti di Fermo, Vincenza Filippi, e di Ascoli Piceno, Rita Stentella.
A tre anni dalla chiusura per inagibilità della sala di consultazione e della sala di lettura per i danni provocati dal sisma del 2016, la Biblioteca Statale di Macerata – posta all’interno dell’ex Monastero Santa Chiara – l’11 dicembre riaprirà i propri spazi al pubblico, restituendo alla collettività uno spazio prezioso per la vita culturale della città, da sempre contenitore di informazione e conoscenza, e luogo privilegiato di incontro aperto a tutti i cittadini.
Regione Marche e Fondazione Carima firmano un protocollo d’intesa biennale (2019-2021) sugli archivi storici comunali, per salvaguardare la memoria nella ricostruzione delle comunità colpite dal sisma nel Maceratese e avviare azioni sinergiche per il recupero della memoria delle comunità locali, mediante utilizzo di criteri metodologici e programmi coordinati di intervento.
A seguito della richiesta del MiBAC di smontaggio e spostamento di alcune pale d’altare del Duomo di Macerata, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per trasportare via alcune tra le più importanti opere della chiesa, tra queste la “Madonna in Trono tra i Santi Giuliano e Antonio Abate” (1369) e la “Madonna in Trono tra i Santi Giuliano e Antonio di Padova” (XVI secolo), oltre altri oggetti sacri custoditi al suo interno.
Un “piano per valorizzare le opere custodite nei depositi, a partire da quelle ferite dal sisma” e una “visita tra due settimane nelle quattro regioni colpite”.