ACCUMOLI – AMATRICE (RI), LE SCULTURE LIGNEE POLICROME

Le sculture lignee che costituiscono questo gruppo provengono dalla zona del reatino e precisamente dai comuni di Accumoli e Amatrice.

Le sculture lignee che costituiscono questo gruppo provengono dalla zona del reatino e precisamente dai comuni di Accumoli e Amatrice. Il loro territorio di provenienza non costituisce zona periferica dal punto di vista artistico, ma intenso punto d’incontro di tendenze stilistiche diverse, accomunato da importazioni e autoctone rielaborazioni. Il territorio reatino faceva infatti da cerniera con il mondo umbro e quello abruzzese, denunciando particolari e importanti contatti anche e soprattutto con il mondo toscano e in particolare fiorentino. A volte, come ad esempio nella scultura di S. Francesco (fig. 3), il tratto stilistico è forte, quasi caricaturale nell’espressione e nell’atteggiamento, manifestazione di un gusto provinciale della scultura lignea locale. La tecnica utilizzata è legno intagliato e dipinto, ad eccezione della scultura di Sant’Antonio col Bambino (fig. 2) proveniente dalla Chiesa di Sant’Agata a Grisciano che è un oggetto polimaterico, con un tecnica più elaborata, una scultura policroma in legno, cartapesta e tela ingessata.

  • Crocifisso – XVIII sec, proveniente dalla Chiesa di S. Maria della Torre a Villa San Cipriano (fig.1)
  • Sant’Antonio e Bambino – XX sec, proveniente dalla Chiesa di Sant’Agata a Grisciano (fig.2)
  • San Francesco d’Assisi – XVII e Sant’Antonio con Bambino -XVII sec, entrambi provenienti dal Santuario di S. Maria delle Grazie a Varoni (fig.3 e 4)
Gruppo Scultoreo dal Deposito di Cittaducale (RI)_INTERVENTI REGIONE LAZIO

I danni e lo stato di conservazione

Le opere recuperate e trasportate presso il deposito di appartenenza, presentano alcuni danni importanti causati dall’evento sismico. È un esempio, la scultura di Sant’Antonio con Bambino, proveniente dal Santuario di S. Maria delle Grazie a Varoni, la quale presenta un cattivo stato di conservazione: l’intera superficie è interessata da un consistente deposito di materiale incoerente e diversi fori da sfarfallamento. Nonostante il supporto mantenga ancora la sua funzione strutturale, si evidenziano alcune fessure e disgiunzioni degli elementi assemblati, in particolare in corrispondenza del piede sinistro del Santo, della mano e della parte inferiore della veste. L’aureola è mancante per quasi metà del suo volume. Sono presenti diversi sollevamenti e cadute degli strati preparatori e pittorici.

Le Sculture dal Deposito di Cittaducale (RI)_INTERVENTI REGIONE LAZIO (1)
Le Sculture dal Deposito di Cittaducale (RI)_INTERVENTI REGIONE LAZIO (2)
Le Sculture dal Deposito di Cittaducale (RI)_INTERVENTI REGIONE LAZIO (3)

Il progetto di restauro e i risultati

Il progetto di restauro del gruppo di sculture lignee policrome custodite presso il deposito reatino di Cittaducale fa parte della più ampia programmazione di restauro dei beni custoditi nei depositi allestiti durante l’emergenza, con l’obiettivo di restituire tale patrimonio culturale alla pubblica fruizione. Il deposito, istituito proprio per far fronte all’emergenza sismica è gestito dal MiC.

L’obiettivo finale del progetto è restituire le opere alla comunità e sostenere la rifunzionalizzazione dei luoghi di appartenenza.

Le operazioni previste dall’intervento generale di restauro consisteranno nelle seguenti fasi di lavoro:

  • Interventi Conoscitivi e di Documentazione
    rilevamento dello stato di conservazione, degli interventi di restauro e della tecnica di esecuzione dei manufatti; saggi diagnostici, documentazione fotografica
  • Interventi Conservativi
    operazioni di disinfezione e disinfestazione, consolidamento di pellicola pittorica, strati preparatori e supporto, pulitura degli strati superficiali, reintegrazione plastica delle parti lignee mancanti, operazioni di protezione superficiale e presentazione estetica quali stuccatura, reintegrazione pittorica, ripristino delle dorature e verniciatura

Riportiamo alcuni risultati del restauro, a testimonianza del lavoro di recupero capillare che è in corso sul patrimonio mobile di questi territori.

Il Crocifisso policromo, sec. XV, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria della Torre – Villa San Cipriano (Amatrice) era pesantemente ridipinto. Lo spesso strato di ridipintura alterava completamente i tratti originali del viso, modificando la forma degli occhi e le sopracciglia. Il naso era stato in parte ricostruito in occasione di un precedente intervento. Il restauro ha portato alla luce l’originale policromia.

Per la statua di Sant’Antonio da Padova, sec. XVIII, proveniente dalla Chiesa di Sant’Agata di Grisciano (Accumoli), il restauro ha messo in luce l’uso di diversi materiali, è appunto un‘opera che si può definire polimaterica in quanto gli incarnati sono dipinti ad olio su supporto in cartapesta, le vesti in tela di canapa gessata anch’esse dipinte a olio, mentre il libro è in legno, il cordone in corda di canapa gessata e dipinta e l’aureola di S. Antonio è in ottone.

Le indagini radiografiche hanno consentito di conoscere la struttura di sostegno interna e di verificare in che modo supporta il modellato del panneggio, e come sia ancorato a S. Antonio il gruppo del bambino con il libro. Si è evidenziato che la struttura portante è costituita da una semplice asse di legno a cui sono fissati tramite chiodi metallici altri elementi lignei per le spalle e le braccia. Il volume su cui è stata modellata la veste è creato da stoppa e paglia.

Infine, le due sculture gemelle Sant’Antonio da Padova e San Francesco d’Assisi, sec. XVII, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie – Varoni (Amatrice), presentano identiche caratteristiche, ascrivibili alle medesime tecniche esecutive, e analoghi fenomeni di degrado. La mancata stagionatura del legno del supporto può essere considerata la causa delle ampie fessurazioni che corrono longitudinalmente in entrambe le statue, determinando anche il formarsi di schegge e sollevamenti di notevoli dimensioni.

Sant’Antonio da Padova Chiesa di Santa Maria delle Grazie – Varoni (Amatrice)

Il paziente lavoro di restauro ha permesso un equilibrato recupero delle opere, testimonianza della tradizione votiva locale.

Ulteriori aggiornamenti sul progetto saranno pubblicati su questa pagina.

Il presente progetto rientra tra gli interventi programmati con il sostegno dei fondi raccolti attraverso Art Bonus per il Terremoto.

Luoghi di provenienza dei beni

Il progetto riguarda beni provenienti da alcuni dei seguenti luoghi; Esplora indica la possibilità di approfondire e conoscere ulteriori dettagli sull’immobile:

GRISCIANO
ACCUMOLI (RI)


CHIESA DI
SANT’AGATA


DETTAGLIO
IMMOBILE

Ultimo aggiornamento

17 Luglio 2024, 11:46