AMATRICE (RI), CHIESA DI SAN FRANCESCO – PULPITO LIGNEO

Il restauro di un arredo sacro: il pulpito ligneo della Chiesa di San Francesco ad Amatrice

Il termine pulpito, derivato dal latino pulpitum, indica una pedana sopraelevata, per lo più realizzata in pietra, utilizzata nelle chiese per leggere testi sacri, per i canti liturgici e per la predicazione, a differenza dell’ambone che era dedicato esclusivamente alle letture. Oggi, con i moderni sistemi di amplificazione nelle chiese, l’utilizzo di tale arredo è in gran parte decaduto ed eccezionalmente si conservano esemplari lignei, realizzate in una materia più deperibile rispetto alla pietra.

Una delle prime citazioni di un pulpito ligneo ricorre nel racconto di Leone Marsicano (Chronica monasterii Casinensis; MGH. SS, XXXIV, 1980, p. 404) sulla ricostruzione della chiesa abbaziale di Montecassino per opera dell’abate Desiderio (1066-1071): il manufatto è appunto descritto come “ligneo”, munito di sei gradini e utilizzato sia per la lettura sia per il canto.

Ci troviamo quindi, qui ad Amatrice, davanti ad un esemplare singolare, per il materiale utilizzato e per la raffinata fattura.

ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - colonna pulpito (2)
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - colonna pulpito

L’opera in oggetto è – secondo l’analisi stilistica – databile intorno alla fine del XVI sec., metà del XVII sec. e testimonia l’importanza rivestita dall’arte dell’intaglio come espressione del linguaggio barocco ad Amatrice, direttamente connesso con le esperienze artistiche dell’area abruzzese. Molte delle chiese amatriciane sono infatti impreziosite da splendidi arredi lignei riconducibili a questa corrente.

Realizzato in legno di noce, il pulpito era accessibile lateralmente da una semplice scaletta, addossata alla parete sinistra della navata, all’altezza del presbiterio; era composto da un balconcino affisso alla parete e sorretto da una coppia di colonne tortili decorate con tralci di vite ad intaglio. Il mobile era corredato da un cielo superiore. Il parapetto del balconcino presenta una ricca decorazione intagliata a riquadri decorati con cornici con motivi a festoni e testine di putti; nei riquadri si riconoscono le figure dei santi San Francesco di Paola, San Francesco, Sant’Emidio, Sant’Antonio da Padova, Santa Chiara, San Ludovico da Tolosa.

ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - dettaglio pulpito sinistro
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - dettaglio pulpito centrale
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - dettaglio pulpito destro

Dall’ultima schedatura del 2005, in SIGECweb, il manufatto viene datato al XVI secolo. Le decorazioni presenti sul balconcino e sul cielo consentono di propendere per una datazione successiva, all’incirca alla prima metà del XVII secolo. Probabilmente l’opera potrebbe essere prodotto di un assemblaggio di strutture diverse e lo studio e l’analisi dell’opera – in relazione al presente progetto di conservazione e restauro – potranno fare chiarezza in proposito. 

I danni e le operazioni di pronto intervento

In relazione allo stato di conservazione, la scheda SIGECweb riferisce notizie interessanti riguardo l’asportazione – databile al 1971 – della piccola scultura della Concezione, in legno dorato, che ornava il pannello centrale della balaustra; nel 1994 risultava mancante – in un riquadro laterale -anche la rappresentazione di San Ludovico da Tolosa (fig.6,7). A seguito delle scosse sismiche del 2016, tutti gli arredi della chiesa, gravemente danneggiata e inagibile, sono stati prelevati e messi in sicurezza presso il Deposito di Cittaducale del Ministero della Cultura.

ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - dettaglio intarsi pulpito (2)
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - dettaglio intarsi pulpito

In seguito alle gravi scosse sismiche del 2016 e ai danni subiti dalla chiesa e dagli arredi, l’opera è stata fortemente danneggiata e totalmente smontata. Da un primo esame, l’opera sembra prodotto di un assemblaggio di strutture diverse (in cui forse si trovava la balaustra del presbiterio).

ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - frammenti pulpito
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - parziale pulpito
ART BONUS - Pulpito Ligneo Chiesa di San Francesco, Rieti - scala pulpito

Il progetto di restauro

L’obiettivo del restauro attuale è stato il recupero del manufatto a livello strutturale ed estetico con un’attenzione particolare alla materia originale.

Insieme alla direzione dei lavori si è deciso oltre che riposizionare e reintegrare gli elementi danneggiati con un attento lavoro di anastilosi, la ricostruzione di tutte le parti mancanti compreso il ripristino dello sportello di chiusura completo dell’elemento a voluta (cariatide), ed eliminare tutti i rimaneggiamenti eseguiti in precedenza, muovendosi nell’ambito del metodo filologico. L’uso del metodo filologico ha presupposto un complesso di indagini, osservazioni e confronti con tutti gli attori coinvolti nel lavoro, che hanno mirano a riportare l’oggetto alla sua forma originaria, liberandolo da errori e rimaneggiamenti precisandone lo stile, il periodo e l’ambiente culturale.

Tale metodo ha presupposto la produzione di riscontri documentali precisi di tutte le fasi, che ne attestino puntualmente la scientificità dei risultati, l’autenticità e la mancanza di rielaborazioni fantasiose. Stessa riflessione è stata fatta per il trattamento cromatico delle integrazioni, rappresentando un momento fondamentale del restauro. Si è deciso di intervenire sulle superfici lignee con tecnica mimetica e colori ad acqua, utile a ridare una lettura unitaria e più godibile dell’opera. Nel rispetto delle metodologie del restauro moderno, che impongono la trasparenza dei risultati la distinguibilità degli interventi, a corredo della consueta documentazione delle varie fasi del restauro è stato eseguito un rilievo fotografico ad alta definizione del pulpito, e di tutti i suoi componenti, prima del trattamento delle integrazioni. Restituendo in tavole tematiche i risultati documentando e mappato in modo preciso tutte le parti originali del manufatto, tutte le integrazioni e le ricostruzioni eseguite.

Per quanto riguarda il presente progetto, in sintesi, è possibile ricomprendere gli interventi effettuati:

• FASI PRELIMINARI E OPERAZIONI DI MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO

• INTERVENTI CONOSCITIVI E DI DOCUMENTAZIONE

− rilevamento dello stato di conservazione mediante mappature di cantiere (materiali, degrado, interventi);
− esecuzione di saggi diagnostici e conoscitivi nelle diverse fasi dell’intervento;
− documentazione fotografica prima, durante e dopo l’intervento;
− redazione della relazione tecnica finale del restauro;
− inserimento della scheda di restauro del bene mobile nel Sistema Informativo Territoriale “Carta del Rischio”.

• INTERVENTI CONSERVATIVI

− pulitura delle superfici a secco;
− disinfestazione dagli agenti di deterioramento biologico;
− consolidamento delle parti indebolite da fattori ambientali e biologici;
− sostituzione/ricostruzione parti mancanti per consolidare gli elementi e ripristinare la funzione di sostegno;
− pulitura;
− rimontaggio e fissaggio;
− presentazione estetica, trattamento antitarlo e finitura finale;
− condizionamento in contenitori adatti alla conservazione in vista della ricollocazione in situ.

Il pulpito si presentava in gran parte fortemente danneggiato con diversi elementi mancanti oltre che lacunosi. La materia lignea si presentava inoltre ricoperta da spessi strati di sedimentazione incoerente e con un’alterazione degli strati di finitura, che risultavano in parte consunti e in parte ossidati.

L’elemento maggiormente danneggiato era il celetto che è stato colpito per primo dai detriti del tetto della Chiesa, ed era andato completamente in frantumi. Nel recupero dalle macerie post terremoto purtroppo non era stato possibile recuperare tutti gli elementi. Questo ha comportato la necessità di un intervento ricostruttivo, che ha previsto prima un’accurata fase di ricognizione delle parti recuperate e successivamente la ricostruzione degli elementi mancanti.

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Un’altra fase molto delicata ha riguardato l’integrazione plastica degli elementi decorativi e figurati realizzati ad intaglio in legno di noce.

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In questa maniera è stato possibile restituire l’opera nella sua integrità ed è stata provvisoriamente accolta presso il Laboratorio di Rinascita di Amatrice, nel Polo del Gusto, realizzato su progetto di Stefano Boeri Architetti, grazie ai fondi raccolti da Corriere della Sera e TgLa7 attraverso l’iniziativa solidale “Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0” e grazie a risorse dello stesso Comune di Amatrice e il sostegno della Regione Lazio, nell’attesa che possa essere ricollocata nel suo luogo di origine.

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Il presente progetto rientra tra gli interventi programmati con il sostegno delle erogazioni liberali raccolte attraverso l’Art Bonus per il Terremoto e il relativo Cofinanziamento statale 2021.

Ultimo aggiornamento

15 Aprile 2024, 09:53