DIPINTI SU TELA, MARCHE – Lotto 1

Il progetto di restauro del gruppo di tele custodite presso il Deposito della Mole Vanvitelliana ad Ancona fa parte della più ampia programmazione di restauro dei beni custoditi nei depositi allestiti durante l’emergenza, con l’obiettivo di restituire tale patrimonio culturale alla pubblica fruizione

Le opere

Le 18 opere pittoriche su tela raccolte in questa selezione e realizzate tutte tra la metà del XVI e fine XVII, ben testimoniano la pittura locale marchigiana, scomposta in una pluralità di accenti e di indirizzi, dando origine ad uno scenario ricco e composito, spesso legato alla committenza dei grandi ordini religiosi. 

Il Seicento marchigiano accoglie voci e presenze diverse, per lo più di provenienza esterna, riferiti alla grande tradizione romana, alla corrente del classicismo bolognese e alla pittura veneta. Tra le opere, spiccano quelle attribuite ai de Magistris, famiglia di pittori di Caldarola, che diedero avvio alla cosiddetta scuola di pittura caldarolese. Il capostipite Andrea, definito dalla critica “un artista periferico”, a significare la sua personalità in grado di accogliere le novità che giungevano nelle Marche in varie forme per la presenza di maestri stranieri e per la circolazione delle incisioni a stampa, sovrappone nella sua pittura motivi lotteschi a volte così slegati dal contesto da far supporre una diretta derivazione da disegni preparatori del Lotto.

MARCHE – PROGETTO DI RESTAURO DEI DIPINTI SU TELA

S. Pietro, S. Michele e Santi, XVII sec, Pieve Torina (MC) – Chiesa di San Michele Arcangelo;

S. Lucia con i SS. Pietro e Paolo, fine XVII sec, Castelsantangelo sul Nera, Rapegna (MC) – Chiesa di Santa Lucia;

Madonna del Rosario con Santi Domenicani e Misteri del Rosario, fine XVIII sec, Fiordimonte di Valfornace, (MC) – Chiesa di San Gregorio;

Madonna del Rosario e Santi, XVII sec, Pieve Torina, Fiume, (MC) – Chiesa di San Michele Arcangelo;

Madonna con bambino e Vescovo, XVII sec, San Ginesio (MC) – Chiesa di Santa Maria in Vepretis;

Deposizione, fine XVI, Castelsantangelo sul Nera, Nocelleto, (MC) – Chiesa di Santa Maria in Castellare;

Madonna in trono con bambino, XVI sec (1555) Giovanni Andrea de Magistris, Pieve Torina (MC) – Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice;

Madonna in trono con bambino e Santi, XVII sec, San Ginesio (MC) – Chiesa di Santa Maria in Vepretis;

S. Pietro che battezza il centurione, XVI, Caldarola (MC) – Chiesa di Santa Maria del Monte;

S. Antonio con bambinello e angeli, XVII sec, Ussita (MC) – Chiesa di Sant’Eustachio (o Placido);

Ultima Cena, XVII sec, Valfornace, Pieve Bovigliana (MC) – Chiesa di Santa Maria Assunta;

– S. Pietro, XVIII sec (1749), Valfornace, Pieve Bovigliana (MC) – Chiesa di Santa Maria Assunta;

– S. Venanzio e Martiri, Giovanni Antonio Pellegrini da Milano, prima metà XVII, Camerino (MC) – ex Chiesa di Santa Caterina;

Madonna con bambino fra i SS. Paolo e Maurizio, XVII sec, Camerino (MC) – ex Chiesa di Santa Caterina;

Madonna in trono con bambino, Giovanni Antonio de Magistris metà XVI, Pieve Torina (MC) – Chiesa di San Giovanni;

Crocifissione e SS. Francesco Borromeo e Ambrogio, XVII sec, Castelsantangelo sul Nera (MC) – Chiesa di Santo Stefano;

Madonna con bambino, S. Giuseppe, S. Francesco e S. Michele, XVII sec, Montegallo, Castro (AP) – Chiesa di San Michele Arcangelo;

S. Giuseppe in trono con bambino e Santi, XVII sec, Castelsantangelo sul Nera (MC) – Chiesa di Santo Stefano.

I danni e le operazioni di pronto intervento

Per quanto riguarda la loro tecnica di esecuzione, si tratta di opere eseguite prevalentemente con la tecnica ad olio su tela; le opere si presentano in cattivo stato di conservazione dovuto in prevalenza all’evento sismico e necessitano di un intervento globale di restauro che comprenda supporto, strati preparatori e pellicola pittorica.

Marche - Progetto di restauro dei dipinti su tela - dettaglio 1 tela S Lucia con i SS Pietro e Paolo, Castelsantangelo sul Nera, Chiesa di Santa Lucia, Rapegna (MC)
Marche - Progetto di restauro dei dipinti su tela - dettaglio 2 tela S Lucia con i SS Pietro e Paolo, Castelsantangelo sul Nera, Chiesa di Santa Lucia, Rapegna (MC)

Esempi di lacerazioni e strappi sulla tela di S. Lucia con i SS. Pietro e Paolo, Castelsantangelo sul Nera, Rapegna (MC) – Chiesa di Santa Lucia

Il progetto di restauro

Il progetto di restauro del gruppo di tele custodite presso il Deposito marchigiano della Mole Vanvitelliana ad Ancona fa parte della più ampia programmazione di restauro dei beni custoditi nei depositi allestiti durante l’emergenza, con l’obiettivo di restituire tale patrimonio culturale alla pubblica fruizione. Il deposito, istituito proprio per far fronte all’emergenza sismica è gestito dal MiC. Per ulteriori approfondimenti sul lavoro di recupero in territorio marchigiano è possibile consultare la pagina predisposta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

L’obiettivo finale del progetto è restituire le opere alla comunità e sostenere la rifunzionalizzazione dei luoghi di appartenenza.

Le operazioni previste dall’intervento generale di restauro sono consistite nelle seguenti fasi di lavoro:

  • Interventi Conoscitivi e di Documentazione
    rilevamento dello stato di conservazione, degli interventi di restauro e della tecnica di esecuzione dei manufatti; saggi diagnostici, documentazione fotografica.
  • Interventi Conservativi
    operazioni di disinfezione e disinfestazione, consolidamento di pellicola pittorica, strati preparatori e supporto, pulitura degli strati superficiali, reintegrazione, operazioni di protezione superficiale e presentazione estetica quali stuccatura, reintegrazione pittorica, ripristino delle dorature delle cornici e verniciatura.

Il progetto è stato completato; qui di seguito si illustrano le operazioni riguardanti una delle tele più rovinate, a scopo esemplificativo.

Si tratta appunto della tela di Santa Lucia con Santi Pietro e Paolo proveniente dalla Chiesa di S. Lucia a Castelsantangelo sul Nera. Lo stato di conservazione dell’opera, al momento della presa in carico era molto grave. Il telaio ligneo, danneggiato irrimediabilmente, non si poteva recuperare, e la fodera aveva subito gli stessi danni della prima tela: era tagliata, bucata e parzialmente scollata ed aveva perso la sua funzione di sostegno (Fig.1)

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Fig 1. Analisi dello stato iniziale di conservazione attraverso l’osservazione a luce radente della superficie

Il film pittorico e la sottostante preparazione erano molto frammentati soprattutto in prossimità dei tagli e delle piegature; inoltre il colore risultava decoeso e rialzato e in molti punti rovinato da notevoli cadute (Fig. 2 e 3). Con il successivo intervento si è cercato di ridurre le deformazioni e restituire la planarità del tessuto, verificando, nel contempo, lo stato dei tagli e se fossero presenti lacune nella tela. Si è proceduto con applicazione graduale e controllata di umidità; piccoli pesi applicati localmente e frequentemente spostati hanno favorito l’abbassamento dei bordi tagliati e delle deformazioni. Al fine di stabilizzare la planarità così ottenuta sono state applicate bende di carta di riso.

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art-bonus-per-il-terremoto-marche-dipinti-su-tela-lotto-1-DIPINTI-SU-TELA-MARCHE-Lotto-1-Fig.3

Fig. 2/3 Deformazioni, strappi, tagli e cadute di pellicola pittorica

Con questi accorgimenti è stato possibile girare la tela per osservare attentamente lo stato del rifodero e confermare la decisione di rimuovere la fodera di supporto che era quasi completamente decoesa.

La rimozione della tela di foderatura si è rivelata agevole eseguita con l’ausilio di vapore acqueo. La problematica successiva, rappresentata dall’eliminazione dei cospicui residui di colla pasta utilizzata per foderare il dipinto nel precedente intervento, è stata risolta con l’utilizzo di un vaporizzatore che ha permesso l’ammorbidimento della colla e la sua asportazione totale con l’ausilio di piccoli strumenti (Fig. 4).

Prima di procedere alla nuova foderatura sono state eseguite alcune operazioni che avevano lo scopo di mantenere il più possibile l’integrità della tela.

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Fig. 4/5/6 Operazioni di ripianamento, rimozione tela da rifodero attraverso vaporizzazione, e stuccatura lacune

Le operazioni preliminari alla nuova foderatura eseguite sul verso sono state, in primo luogo, diverse fermature dei tagli, effettuate con piccole parti di poliammide per limitare o azzerare il loro movimento durante le movimentazioni del dipinto o durante la foderatura; inoltre sono stati inseriti piccoli ponti costituiti da fili di tessuto simili a quelli della tela, lungo I tagli verticali per mantenere la vicinanza dei bordi (Fig. 5).

In fase di stuccatura si è dovuto diversificare in base alle zone di intervento; nella parte ove la lacuna interessava ampie zone di caduta sia della preparazione che della pellicola pittorica, la stuccatura doveva avere caratteristiche di sottigliezza e leggerezza (Fig. 6). Dopo l’abbassamento di tono delle stuccature e la seconda verniciatura si è passati alla fase di ritocco, eseguito con colori a vernice, per restituire unità di lettura dell’opera e con le modalità concordate con la direzione dei lavori (Fig. 7).

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Il dipinto a fine intervento nell’integrità ritrovata

Il presente progetto rientra tra gli interventi programmati con il sostegno dei fondi raccolti attraverso Art Bonus per il Terremoto.

Ultimo aggiornamento

17 Luglio 2024, 11:47