CAMERINO (MC): CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA – SCULTURA LIGNEA MADONNA DELLA MISERICORDIA
Dai caratteri stilistici individuati la scultura risale alla seconda metà del sec. XV, tra le più rappresentative della scultura lignea camerte del Rinascimento
La scultura monumentale che raffigura la Madonna della Misericordia risulta in legno scolpito, dipinto e dorato. Probabilmente fu commissionata dai Da Varano, Signori di Camerino, e ornava la loro cappella di famiglia in Cattedrale, andata distrutta nel terremoto del 1799. L’autore è ad oggi ancora sconosciuto, ma la critica sembra accostare la scultura, a ragion veduta, all’intagliatore camerte Lucantonio di Giovanni Barberetti.
La Madonna, in posizione frontale, allarga il manto con le braccia, offrendo protezione alla popolazione. Questa, divisa in due gruppi, è rappresentata da uomini e donne e da membri degli ordini regolari e di confraternite. Tutti sono rivolti verso la Madonna, genuflessi e in preghiera.
L’opera, prima del terremoto del 2016, si trovava nella Cattedrale di S. Maria Assunta di Camerino, dove è stata recuperata il 10 aprile 2017; è stata quindi ricoverata presso il deposito attrezzato “Venanzina Pennesi” dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, alla pari di altre opere provenienti da luoghi fortemente danneggiati dal terremoto.

Tecnica esecutiva e stato di conservazione
La scultura della cattedrale è realizzata con la tecnica del “blocco assemblato”, unendo tre grossi elementi lignei, la cui unione è avvenuta prima dell’intaglio, tramite incollaggio e grossi perni sempre lignei.
Da una prima analisi tecnica dell’opera, propedeutica alle imminenti operazioni di restauro, sono emersi alcuni comuni errori d’esecuzione, come la rimozione eccessiva di materia lignea nella realizzazione dei sottosquadri delle pieghe del manto, fino a creare delle vere e proprie lacune. È probabile che i numerosissimi graffi sulla superficie lignea siano relativi alla tecnica esecutiva, realizzati per migliorare l’adesione della preparazione. Questa risulta di colore biancastro, verosimilmente composta da gesso e colla animale, come più comunemente accadeva. Il film pittorico è realizzato a tempera d’uovo, sebbene non si possa escludere la compresenza di velature o finiture ad olio. La veste della Madonna, e in origine anche il risvolto del manto, sono dorati a guazzo su bolo rosso, all’altezza del petto è presente una decorazione con simbolo mariano realizzata ad incisione. Altre incisioni, relative forse a decorazioni, si intuiscono anche sul manto, originariamente blu e non bianco come appare ora.

Cattedrale di Santa Maria Assunta, Camerino
L’opera presenta tracce di alcuni interventi precedenti, nessuno dei quali documentato, ma verosimilmente, dall’esame delle tecniche individuabili, l’ultimo risale ad alcuni decenni fa: si notano integrazioni sottotono di lacune o abrasioni, segni di una pulitura della superficie pittorica. Quest’ultima, infatti, doveva apparire ridipinta. Anche il colore bianco del manto della Vergine è dovuto ad una ridipintura che, non si sa per quale motivo non sia stata rimossa, bensì reintegrata, presumibilmente a causa dello stato di conservazione della cromia sottostante, fattore che sarà valutato al meglio grazie al prossimo intervento di restauro.
L’opera risulta nel complesso in cattivo stato di conservazione, presentando criticità sia strutturali sia estetiche: il supporto appare sconnesso e in parte fortemente infragilito da un attacco biologico, gli strati pittorici presentano estesi sollevamenti e distacchi, oltre che un generale ingiallimento della vernice.
Il progetto di restauro e i risultati
Le operazioni previste dall’intervento generale di restauro hanno riguardato le seguenti fasi di lavoro:
Movimentazione e trasporto
Interventi conoscitivi e di documentazione:
- Documentazione fotografica dello stato di fatto
- Rilevamento dello stato di conservazione, degli interventi di restauro e delle tecniche esecutive del manufatto con redazione della mappatura.
- Campagna diagnostica
Indagini multispettrali
Identificazione della specie legnosa costituente il supporto
Interventi conservativi
- Operazioni preliminari:
- Depolveratura e rimozione dei depositi superficiali incoerenti a secco con pennelli morbidi e aspirazione controllata, con l’aiuto di spatoline.
- Smontaggio dell’opera e posizionamento dei tre elementi costitutivi in posizione orizzontale, su supporti carrellati.
- Operazioni di disinfestazione e disinfezione:
Disinfestazione anossica disinfezione
Disinfestazione del legno di supporto - Pre-consolidamento delle scaglie pittoriche
- Rimozione delle velinature eseguite durante la messa in sicurezza dell’opera
- Operazioni di consolidamento e di riadesione degli strati pittorici
- Operazioni di consolidamento del supporto ligneo
- Operazioni di risanamento del supporto ligneo
- Stuccature ricostruttive semi-strutturali (integrazioni volumetriche) di lacune da erosione della superficie lignea scultorea
- Miglioramento del sistema di montaggio dei blocchi costitutivi
- Operazioni di pulitura degli strati superficiali
- Esecuzione test di solubilità
- Pulitura superficie pittorica e delle parti lignee
- Operazioni di stuccatura, integrazioni e presentazione estetica
- Tonalizzazione ad acquerello
- Verniciatura preliminare
- Stuccatura degli strati pittorici
- Seconda verniciatura
- Integrazione cromatica delle stuccature, eseguita in accordo con la D.L. con metodologia riconoscibile, a selezione cromatica
- Ritocco pittorico delle micro lacune di film pittorico e tonalizzazione
- Verniciatura finale, avvenuta in varie fasi, per la protezione e il ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie
Interventi di documentazione finale
- Documentazione fotografica post restauro
- Redazione di documentazione grafica.
- Inserimento dei dati del bene mobile nel Sistema informativo territoriale “Carta del Rischio”.
Movimentazione e Trasporto
- Imballaggio e Riconsegna a intervento terminato e assistenza al rimontaggio dell’opera in sede espositiva
Dal restauro è emerso che una parte significativa della policromia oggi visibile era il risultato di vari interventi successivi, spesso sovrapposti tra loro: in alcuni casi tale sovrapposizione è risultata intenzionale, in cui erano state ridipinte o ridorate solo determinate porzioni; in altri casi, invece, derivava da una pulitura disomogenea effettuata nella seconda metà del Novecento, nel corso di un restauro non documentato.
Secondo quanto previsto dal progetto, le condizioni conservative dell’opera hanno richiesto un intervento di restauro integrale, volto sia al recupero del supporto ligneo sia al trattamento degli strati pittorici. Data la complessità delle operazioni, l’opera è stata trasferita in laboratorio, dove è stata realizzata una struttura di sostegno su misura per facilitarne la movimentazione durante il restauro. L’intervento ha compreso il risanamento strutturale e la disinfestazione del supporto, la riadesione e la pulitura degli strati pittorici, nonché i ritocchi cromatici necessari a restituire una corretta leggibilità dell’immagine. Per la completa eliminazione degli insetti xilofagi è stata effettuata una disinfestazione anossica, seguita dal consolidamento e dal risanamento delle aree più compromesse del supporto.
La fase di consolidamento strutturale è risultata particolarmente complessa nelle zone scultoree più danneggiate dai tarli, che richiedevano anche il riempimento delle gallerie larvali per ripristinare una minima resistenza meccanica ed evitare nuovi cedimenti o perdite.

Per rendere più leggibile il volume dell’opera, d’accordo con la Direzione Lavori, sono state realizzate stuccature semistrutturali nelle zone erose che interrompevano la continuità del modellato. Successivamente, gli strati pittorici sono stati consolidati e riadesi.
La pulitura, condotta con metodo selettivo e differenziato, ha avuto l’obiettivo di rimuovere la vernice ingiallita di restauro e i ritocchi pittorici alterati o debordanti, oltre a riequilibrare e uniformare, per quanto possibile, il livello di pulitura raggiunto durante il precedente intervento del Novecento.
A causa della complessità degli strati pittorici e della quasi completa perdita della policromia originale, d’accordo con la Direzione Lavori, si è scelto di completare la rimozione solo dei ritocchi più recenti e di perfezionare la pulitura delle parti originali già parzialmente liberate nel restauro precedente.
Il restauro è stato anche l’occasione per studiare approfonditamente l’opera, i suoi materiali costitutivi, le tecniche di esecuzione e la sua storia conservativa. Pertanto sono state eseguite opportune indagini diagnostiche multispettrali e il riconoscimento della specie legnosa costituente il supporto.


Le nuove integrazioni pittoriche sono avvenute nel pieno rispetto della storia conservativa dell’opera e sono state finalizzate a migliorare la leggibilità dei resti di policromia.

Retro

Fronte
Il presente progetto rientra tra gli interventi programmati con il sostegno dei fondi raccolti attraverso Art Bonus per il Terremoto.
Per un approfondimento sulla storia e sugli interventi di restauro è possibile consultare la scheda relativa nel volume Restauravit. L’Art Bonus per i territori colpiti dal sisma del 2016, Roma, Gangemi 2024 (S. Melideo, Madonna della Misericordia di Camerino, pp. 212-213).

Ulteriori aggiornamenti sul progetto saranno pubblicati su questa pagina.
Il Concorso Progetto Art Bonus dell’anno

L’intervento è stato selezionato per partecipare alla VIII edizione del 2024 del Concorso Progetto Art Bonus dell’anno.
Ultimo aggiornamento
19 Novembre 2025, 11:43
UFFICIO DEL SOPRINTENDENTE SPECIALE PER LE AREE COLPITE DAL SISMA DEL 24 AGOSTO 2016