SCULTURE LIGNEE, VALNERINA
Nella rete tra il Ducato di Spoleto e il Regno di Napoli, la Valnerina , terra di confine dell’Umbria, faceva da cerniera con il mondo marchigiano e abruzzese
Le opere
Il progetto di restauro del gruppo di sculture linee provenienti dai territori umbri della Valnerina raccoglie le seguenti sette sculture lignee:
- la Madonna con Gesù Bambino in trono, XVI sec proveniente da Norcia, Frascaro – Chiesa di S. Antonio;
- i Quattro Evangelisti XIV sec. proveniente da Preci – Chiesa S. Maria della Pietà;
- il Vesperbild, XV sec. proveniente da Preci – Chiesa S. Maria della Pietà;
- la Madonna in trono con Bambino, prima metà XVI sec. attribuita alla Bottega degli Ucciaroni da Norcia proveniente da Preci, Castelvecchio – Chiesa S. Giovanni Battista;
- San Leonardo, XVI sec. proveniente da Preci, Montebufo – Chiesa S. Leonardo di Limoges;
- San Marco, XIV-XV sec. proveniente da Norcia, San Marco – Chiesa di S. Marco;
- Gesù crocifisso, XVII secolo proveniente da Vallo di Nera – Chiesa di S. Maria.
Tali sculture lignee sono accomunate da una tecnica di esecuzione simile, opere in legno intagliato, dipinto e in alcuni casi anche arricchito da dorature.
Il territorio di provenienza delle opere appartenenti a questo specifico gruppo, da sempre, non costituisce zona periferica dal punto di vista artistico, ma crocevia intenso, accomunato da immani importazioni e autoctone rielaborazioni. Nella rete tra l’antico Ducato di Spoleto e il Regno di Napoli, la Valnerina, terra di confine a sud-est dell’Umbria, faceva da cerniera con il mondo marchigiano e abruzzese, denunciando particolari e importanti contatti anche e soprattutto con il mondo toscano e in particolare fiorentino, come ben ripercorre Diego Mattei nel suo testo “La scultura in Valnerina tra XIV e XVI secolo – Scoperte e nuove proposte”, Milano 2015, studio puntuale e di riferimento per l’approfondimento di questa tipologia di bene culturale.
I danni e le operazioni di pronto intervento
Ad un esame preliminare svolto in fase di schedatura in deposito, lo stato di conservazione si è rivelato per la maggior parte delle sculture precario, con perdita di alcune porzioni del manufatto, riduzione dell’elemento ligneo in frammenti, grandi lesioni e deformazioni strutturali provocate dai crolli.
Inoltre, le opere presentavano un diffuso strato di deposito incoerente, sotto al quale sono emersi segni di distacco e decoesione della pellicola pittorica e delle parti dorate. In particolare, la Madonna in trono col bambino proveniente dalla Chiesa di S. Antonio di Frascaro, si presenta in stato frammentario e con gravissime lacune dovute ai crolli.
Il progetto di restauro
Il progetto rientra nell’ambito delle attività di programmazione degli interventi di restauro dei beni custoditi nei depositi attivati dal Ministero della Cultura per l’emergenza a seguito degli eventi sismici che si sono verificati a partire dal 24 agosto 2016. L’attività di programmazione ha tenuto conto non solo dello stato conservativo e delle conseguenti priorità d’intervento di ogni opera, ma anche della provenienza di tali beni mobili, prediligendo il restauro di opere provenienti da chiese già inserite nei piani di ricostruzione o per le quali sono già avviati i lavori di messa in sicurezza, con l’obiettivo di restituire il patrimonio culturale nella sua accezione più ampia alla collettività e ai luoghi di appartenenza.
In sintesi, per tutte le opere è possibile individuare gli interventi come segue:
- Fasi preliminari e operazioni si movimentazione e trasporto
- Interventi conoscitivi e di documentazione
Rilevamento dello stato di conservazione mediante mappature di cantiere (materiali, degrado, interventi);
Esecuzione di saggi diagnostici e conoscitivi nelle diverse fasi dell’intervento;
Documentazione fotografica prima, durante e dopo l’intervento.
- Interventi conservativi
Protezione della pellicola pittorica;
Consolidamento del supporto ligneo;
Ristabilimento dell’adesione fra pellicola pittorica, strati preparatori e supporto;
Operazioni di disinfezione e disinfestazione;
Pulitura chimica e/o meccanica delle parti non visibili e/o di supporto;
Operazioni di pulitura degli strati superficiali;
Operazioni di protezione superficiale e presentazione estetica.
- Operazioni finali
Redazione della relazione tecnica finale del restauro e inserimento della scheda di restauro relativa al bene nel Sistema Informativo Territoriale Carta del Rischio.
Tra Le opere restaurate vi sono gli Evangelisti, sculture lignee policrome, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria della Pietà di Preci, attribuite ad un ignoto artista del XVI-XVII sec., di ambito centro-italiano. L’intervento di restauro, in questo caso particolare, ha svelato delle finiture invisibili nello stato in cui si trovavano.
Gruppo scultoreo Quattro Evangelisti, San Giovanni – XIV sec.
Chiesa S. Maria della Pietà, Preci
Le sculture si presentavano completamente scure a causa di un intervento di verniciatura completamente alterato nel tempo. Tale intervento era stato effettuato o per replicare l’effetto del bronzo oppure per proteggere la superficie. Durante il restauro, sono anche emerse varie stratigrafie cromatiche, corrispondenti a modifiche e ridipinture effettuate nel corso dei secoli.
Gruppo scultoreo Quattro Evangelisti, San Luca – XIV sec.
Chiesa S. Maria della Pietà, Preci
Le quattro opere sono modellate da uno strato preparatorio applicato direttamente sul legno, senza tracce di incamottatura. Le sculture monocrome, attualmente, presentano la pellicola pittorica originale che era molto chiara, nel tentativo di imitare il marmo o manufatti lapidei in generale. Questa ipotesi è confermata dal dettaglio delle pupille cave delle sculture, elemento spesso presente nelle sculture in marmo.
Gruppo scultoreo Quattro Evangelisti, San Matteo – XIV sec.
Chiesa S. Maria della Pietà, Preci
La vecchia vernice scurita dal tempo impediva di vedere le delicate rifiniture: polsini, colletti, cintole, bordi delle vesti sono dorati con foglia d’oro su bolo rosso. Si ipotizza che le opere fossero caratterizzate da una finitura trasparente per dare luminosità alle sculture. Il restauro, finanziato con i fondi del progetto Art Bonus, è stato effettuato dalla CBC Conservazione Beni Culturali Società Cooperativa sede di Perugia, sotto la direzione del Dott. Giovanni Luca Delogu della Soprintendenza dell’Umbria.
Gruppo scultoreo Quattro Evangelisti, San Marco – XIV sec.
Chiesa S. Maria della Pietà, Preci
Il presente progetto rientra tra gli interventi programmati con il sostegno dei fondi raccolti attraverso Art Bonus per il Terremoto.
Per un approfondimento sulla storia e sugli interventi di restauro è possibile consultare la scheda relativa nel volume Restauravit. L’Art Bonus per i territori colpiti dal sisma del 2016, Roma, Gangemi 2024 (E. Marchionni, N. Bruni, Sculture lignee – primo lotto, pp. 242-250).
Luoghi di provenienza dei beni
Il progetto riguarda beni provenienti da alcuni dei seguenti luoghi; Esplora indica la possibilità di approfondire e conoscere ulteriori dettagli sull’immobile:
FRASCARO
NORCIA (PG)
CHIESA DI
SANT’ANTONIO
ABATE
DETTAGLIO
IMMOBILE
MONTEBUFO
PRECI (PG)
CHIESA DI
SAN LEONARDO
IN LIMOGES
DETTAGLIO
IMMOBILE
PRECI (PG)
CHIESA DI
SANTA MARIA DELLA PIETÀ
DETTAGLIO
IMMOBILE
SAN MARCO
NORCIA (PG)
CHIESA DI
SAN MARCO
DETTAGLIO
IMMOBILE
CASTELVECCHIO
PRECI (PG)
CHIESA DI
SAN GIOVANNI
BATTISTA
DETTAGLIO
IMMOBILE
VALLO DI NERA (PG)
CHIESA DI
SANTA MARIA ASSUNTA
DETTAGLIO
IMMOBILE
Ultimo aggiornamento
9 Dicembre 2024, 10:40